I romanisti potranno andare a San Siro?

I romanisti potranno andare a San Siro?

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LA REPUBBLICA.IT – Via libera ai tifosi romanisti a San Siro? E’ molto probabile che l’Osservatorio e il Casms la prossima settimana possano rivedere la loro decisione: per ora la trasferta di Coppa Italia (11 maggio) è preclusa ai tifosi giallorossi che non hanno fatto la (famigerata) tessera. Ma adesso la Roma, ed è un fatto quasi inedito, ha preso posizione con forza in difesa dei suoi sostenitori: il direttore operativo, Gianpaolo Montali, ha scritto una lettera formale di protesta al Viminale, lettera arrivata ieri pomeriggio, chiedendo che venga riaperta la trasferta, visto che all’andata “ai tifosi dell’Inter residenti in Lombardia era stato permesso di assistere all’incontro dell’Olimpico”. Montali chiede anche che l’Inter possa destinare una parte degli spalti ai romanisti possessori della tessera (una minoranza, come si sa) e trovare spazio anche a quelli che la tessera non l’hanno mai voluta. Sinora i giallorossi non hanno creato alcun problema in trasferta: molto meglio rispetto al passato. E in casa, sono aumentati di Daspo del 400 per cento, ma grossi incidenti non ci sono stati. Solo episodi singoli. Probabile, come detto, che il Viminale possa riaprire la trasferta, molto sentita dai tifosi giallorossi. Ma per la prossima stagione va risolto il problema della tessera del tifoso: il Viminale sostiene, è vero, che sono molto diminuiti gli incidenti e che adesso tutte le tifoserie (con tessera) possono seguire la loro squadra in trasferta. Ma per emarginare 200-300 ultrà del Napoli, o di qualsiasi altro club, che magari creavano problemi fuori casa, era il caso di mettere in piedi tutto questo “apparato”? Non bastavano altri sistemi? Così si sono penalizzati, in molti casi, anche tifosi perbene. Chi ha dei figli (minorenni), è stato costretto ad autentici tour de force per acquistare i biglietti: assurdo. Ci vuole buon senso: chi può pensare che un padre di famiglia, col figlioletto di 10 anni al seguito, vada a creare disordini in tribuna? In futuro sulla tessera ci vorrà chiarezza e trasparenza (come chiesto anche dal garante per la privacy): i club se ne dovranno fare carico. Non fare finta di nulla (tranne casi particolari) come è successo sinora. Non deve (più) essere una tessera di polizia. E anche il sistema delle trasferte andrà semplificato: così com’è crea solo malumori, problemi alle società e alle questure. I club devono svegliarsi. Tra poco iniziano le campagne abbonamento. I presidenti non possono solo pensare a mettere soldi in cassa.


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