Il calcio in crisi taglia gli stipendi

Il calcio in crisi taglia gli stipendi

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Il sistema calcio e in particolare la Serie A rischiano il collasso economico. Secondo le stime, si va da una perdita minima di 200 milioni per arrivare, con il blocco dei tornei, a 600 milioni di danno. Da giorni, quindi, le parti studiano un sistema per arginare il rischio fallimento. Una della soluzioni prevede il taglio degli stipendi dei calciatori ed è già stato aperto un tavolo con l’Assocalciatori. L’idea è rinegoziare con fornitori e dipendenti i contratti inerenti alla gestione societaria e di sicuro sarà riservata a giocatori e allenatori e non a tutti gli impiegati di secondo o terzo livello come massaggiatori e magazzinieri. E’ normale che si voglia tutelare tutti quei calciatori che non hanno stipendi milionari e militano nelle serie minori e l’idea che si sta studiando è quella di usare delle aliquote.

Non solo il taglio degli stipendi, ma sta maturando anche l’ipotesi di un fondo rotativo per salvare il sistema che muove circa 6 miliardi di euro. Si pensa anche ad una quota percentuale dei proventi delle scommesse calcistiche possa essere destinata alle società di A, B e Lega Pro e ad un intervento per supportare il mercato delle pay tv, fonte principale dei ricavi per il calcio.

Fonte Il Messaggero

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