Il no dei Friedkin alla Super Lega: il ‘calcio sostenibile’ e le...

Il no dei Friedkin alla Super Lega: il ‘calcio sostenibile’ e le mosse per la prossima stagione

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Udinese vs Roma Campionato di calcio serie A 2020/2021

NEWS CGR – Il terremoto Super Lega, ha sfiorato anche la Roma. Il club giallorosso come noto non è stato inserito nel gruppo delle 12 società fondatrici, ma le diplomazie (‘nemiche del calcio’ UEFA e FIFA dixit) hanno tentato di ammaliare Dan Friedkin per convincerlo ad aderire ad un progetto, che se realizzato avrebbe certamente permesso ai giallorossi di incassare nell’immediato centinaia di milioni di euro. Ma con quali prospettive? La nuova proprietà della Roma ha però detto no, a più riprese. Lo ha fatto pubblicamente con un comunicato che ha ribadito i valori del calcio “che deve essere aperto a tutti i tifosi e a tutti i club”, ma lo ha fatto anche privatamente. Lo si evince dalle dichiarazioni odierne di Ceferin, che ha reso un plauso pubblico alla scelta dell’imprenditore texano di rimanere fedele al calcio per come lo conosciamo oggi. La battuta di Florentino Perez, rilasciata un paio di giorni fa ai microfoni di ‘Chiringuito TV’ – “nei prossimi mesi inviteremo anche Roma e Napoli” – celava molto probabilmente il tentativo di definire in fretta e furia il lotto delle 20 partecipanti alla famigerata Super Lega, ma confermava forse il fatto che Friedkin sia stato contattato nei giorni precedenti al clamoroso scossone per conoscere le sue reali intenzioni. D’altronde non è un mistero che il principale finanziatore della Super Lega – JP Morgan – sia l’advisor finanziario della famiglia texana. Non è difficile immaginare che anche dagli Stati Uniti siano arrivate telefonate per sondare il campo. La Roma è stata irremovibile, perché l’idea dei proprietari giallorossi è una e una sola: ‘calcio sostenibile, valorizzazione dei grandi talenti e graduale ma stabile aumento di competitività’. Risanare, investire, capitalizzare dunque e lanciare finalmente un modello di competitività stabile e duraturo. Il Bayern Monaco in questo senso è il prototipo virtuoso che negli ultimi 20 anni svetta in testa a tutti i top club europei. Mutuando un famoso proverbio latino ‘mens sana in corpore sano‘, per i bavaresi il principio ispiratore è sempre lo stesso ‘bilancio sano, in squadra sana‘. Da qui la telefonata di Rummenigge ai dirigenti giallorossi, per complimentarsi della scelta di non aver preso parte ad un grottesco tentativo di ribaltare le logiche del calcio europeo. La Roma si è allineata ai club virtuosi che valorizzano il proprio settore giovanile ma crescono compatibilmente a quanto ricavano.

Tre acquisti e un tecnico ‘forte’

A Trigoria prosegue il suo percorso di ristrutturazione: Tiago Pinto è il manager che i Friedkin hanno scelto per condurre la rivoluzione strutturale. Sarà ampliato il settore scouting, per avvicinarlo a quello dei grandi club europei. Sarà costituito un settore analyst che permetterà alla squadra mercato di avere dati costanti sui talenti di oggi e di domani. La Roma non sarà solo una squadra di giovani da valorizzare, perché c’è la necessità primaria di risalire in classifica e riconquistare la Champions (salvo l’eventuale miracolosa vittoria dell’Europa League). La società ha già impostato le direttrici per costruire il gruppo della prossima stagione: si tenterà in ogni modo di abbattere i costi di gestione, liberandosi di una serie di calciatori che per motivi diversi non rientrano più nel progetto; si blinderanno i 5-6 calciatori giovani che rappresentano le colonne portanti della Roma di oggi e di domani; saranno acquistati un portiere, un difensore e un centravanti come priorità. Giocatori fatti, non scommesse. E sull’allenatore lo scenario è chiaro – non il nome al momento – con l’addio di Fonseca e l’arrivo di un tecnico forte in campo e fuori, capace di tenere alta l’intensità degli allenamenti, delle motivazioni e delle ambizioni. No Conceicao, no Amorim, no Nagelsmann. Più Sarri di Allegri. La Roma ritiene di aver in pugno già oggi il sostituto, ma il calcio è mutevole e lunedì scorso tutto il mondo se n’è reso conto. 

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