Il punto del preparatore. Calciatori ancora appesantiti dai carichi di lavoro

Il punto del preparatore. Calciatori ancora appesantiti dai carichi di lavoro

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Ieri ha avuto luogo il secondo test stagionale della nuova Roma. I ragazzi di Zeman hanno affrontato il Gaz Metan Severin, formazione rumena neopromossa nella massima serie; 2-0 il risultato finale a favore dei giallorossi, che, come è normale che sia, sono ancora lontani dalla forma migliore e dall’esibire il gioco tipico dell’allenatore Boemo. In questa settimana si è lavorato molto sulle famose “ripetute” (che hanno visto Lamela spiccare sugli altri, mentre Josè Angel e Okaka si sono fatti notare solo per i pessimi tempi che hanno fatto registrare) e sulla potenza muscolare, grazie ai mitici gradoni. Questo lavoro di potenza muscolare è probabilmente quello che i giocatori hanno accusato di più nel corso dei 90 minuti, e lo si nota quando si vedono i movimenti appesantiti di coloro che sono scesi in campo. Si sono visti pochi tagli in profondità, eccezion fatta per Florenzi, super atleta in questo momento, colui che sembra accusare di meno gli importanti carichi, molto gioco orizzontale e poche verticalizzazioni, proprio per la mancanza di “gamba”, di reattività e velocità. Ma ci sarà tempo per lavorare su questi aspetti, dopo il potenziamento toccherà appunto a velocità e reattività, da quel momento in poi potremo vedere meglio quel che chiede Zeman, potremo vedere il reale valore di molti calciatori, che si trovano a svolgere un lavoro che avevano dimenticato.

In questa occasione il mister utilizza meno calciatori rispetto alla prima uscita stagionale: per molti elementi questa scelta sa di bocciatura, dovuta agli scarsi risultati, e magari allo scarso impegno, mostrati durante questi duri allenamenti. E’ il caso di Josè Angel: lo spagnolo in questi giorni è apparso in costante ritardo rispetto ai compagni, ha confermato la sua scarsa personalità, mostrando sofferenza nei confronti di un metodo lontano da quello spagnolo. Al contrario Bojan è la sorpresa di questi giorni, non per risultati fisici, ma per spirito di sacrificio: il Boemo ed il suo staff notano tutto, e sanno che questa preparazione non serve solo a forgiare il corpo, ma anche e soprattutto l’animo, come ha detto anche Burdisso in conferenza stampa: non si può non apprezzare un ragazzo che cerca costantemente di superare i propri limiti fisici. Anche per Simplicio e Okaka, rimasto in panchina anche nella prima amichevole, questa esclusione sa di bocciatura, viste le difficoltà che hanno mostrato anche loro in quel di Riscone.

Difficile giudicare la condizione dei due portieri, poco impegnati dagli avversari; in difesa chi appare in evidente ritardo rispetto ai compagni è Rosi, lento e macchinoso in ogni movimento, capace di sbagliare anche gli appoggi più semplici e di farsi superare spesso in velocità, non sembra essere il terzino adatto a Zeman. Quando si parla del terzino romano si sente dire che ha grandi doti fisiche, ma bisognerebbe specificare che fatica a mostrare questa potenza in partita. Burdisso è in continuo miglioramento dopo l’infortunio rimediato lo scorso anno, va in rete, non è in difficoltà nemmeno quando preso in velocità: è il professionista che ogni allenatore vorrebbe, proprio come Rodrigo Taddei, che appare in difficoltà come terzino adattato proprio come nella scorsa stagione, ma che col passare del tempo cresce di condizione. Stesso discorso vale per Heinze, che inizia sbagliando anche semplici passaggi, per poi migliorare vistosamente nel secondo tempo. Questi calciatori hanno bisogno di giocare per “sciogliere” i muscoli delle gambe, più giocano e più cresce la loro condizione. Ottimo Florenzi, come detto nella prima amichevole ricorda Tommasi, per facilità di corsa, di inserimento e per la generosità che mostra in campo: uno così merita di trovare molto spazio nella prossima Roma. Pesante e lento invece Pizarro, come anche Pjanic: il bosniaco, però, è veloce di pensiero, e, a fatica, cerca di proporsi sempre in fase offensiva, a differenza del Pek, che a tratti sembra anche svogliato. Un passo indietro lo fanno il Capitano e Osvaldo, mentre Lamela, ottimo dal punto di vista fisico, dovrà crescere tatticamente per soddisfare le rischieste del suo nuovo allenatore. Richieste che soddisfa in pieno Nico Lopez, attaccante esterno rapido e tecnico, imprendibile sull’uno contro uno, come dimostra in occasione del raddoppio contro la formazione rumena. Alcuni dicono che dovrebbe crescere muscolarmente, ma se crescesse troppo rischierebbe di perdere la sua rapidità, dote che lo rende superiore rispetto a tanti coetanei. Merita delle parole di elogio il mediano brasiliano classe ’94 Lucca: gran fisico e piede sensibile, è stato confermato dopo un periodo di prova in cui ha dimostrato di avere degli ampi margini di crescita, un ragazzo su cui investire sicuramente.

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