Sono le conseguenze dell’amore. Quando si compie una scelta di cuore, si dà il massimo, ma non si può decidere il finale. E bisogna anche accettare che non tutti i ritorni possono essere felici.
La terza volta non è come Ranieri avrebbe immaginato: non c’è risultato, non c’è fortuna e non c’è lieto fine. Si è scelto il compito più arduo, ma non è tornato a Roma per godersi la pensione. Sembra un uomo di altri tempi con le mani dietro alla schiena e le tante indicazioni senza mai rimproverare, il tutto sempre con compostezza ed eleganza.
Come scrive la Repubblica, evita che si lascino le praterie agli avversari e davanti Dovbyk ha solo un pallone buono che spedisce sulla traversa. Poi ci sono anche le scelte sbagliate e gli errori. Hummels ed Angelino totalmente distratti non aiutano e il cambio modulo fa peggio. Non rischia Soulé sotto di un gol e così non c’è favola e nessuno è felice e contento. Per salvare questa Roma non bastano le scelte d’amore.