“Io difendo Destro”

“Io difendo Destro”

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burdissoIL MESSAGGERO – U. TRANI – Come a Verona, un mese fa, il 16 dicembre nella partita persa al Bentegodi, con lo stesso punteggio, contro il Chievo. Basta un gol, lì Pellissier e qui Gomez, per tornare a casa senza punti. E senza segnare reti. E’ successo solo due volte. Ma la Roma non pareggia mai e, se non fa centro, non muove la classifica. Come a Napoli, invece, il 6 gennaio nel Cavani show al San Paolo, per le palle gol pappate. Gli sprechi si pagano e la zona Champions è sempre più lontana: 8 punti. Zeman, tre sconfitte nelle ultime 4 gare, viaggia alla stessa velocità di Luis Enrique, ma l’asturiano, rispetto al boemo, era un po’ più vicino al terzo posto, 6 punti.

UN 2013 NERO – Totti e De Rossi restano in panchina, parola al capitano. Che è il senatore Burdisso. Spetta a lui fare il punto della situazione che è delicata. Due partite di fila perse, il 2013 è come se non fosse mai iniziato per la Roma. Nicolas spiega, lucido e semplice: «Abbiamo davanti quasi la stessa gara di Napoli. Ci fa male una sconfitta così, ma bisogna guardare positivamente. Entriamo in campo per fare la partita, costruiamo tante occasioni e, nella circostanza, nemmeno concediamo chance agli avversari. E di nuovo non portiamo niente a Roma… Purtroppo è andata così, ci hanno fatto gol nel momento peggiore e dopo non siamo riusciti a reagire. In questo momento dobbiamo però credere in quel che facciamo, perché ancora possiamo riprendere chi è davanti. Non è precluso nulla». Sospira: «In campo si vede che cosa vuole fare la Roma. Poi è chiaro che servono i risultati».

IL BILANCIO – Stessi punti di un anno fa, dopo 20 gare, Ma, contro il Catania, squadra nuova per otto-undicesimi. Burdisso, tenendo presente la nuova rivoluzione, scansa il paragone: «Anche come mentalità è cambiato qualcosa. Non penso, però, all’allenatore. È diversa la squadra. Adesso abbiamo tempo di cambiare le cose, nella stagione scorsa la Roma a volte non si vedeva in campo. Quest’anno invece non è così. Qui abbiamo creato tantissimo. C’è, quindi, da migliorare negli episodi, ma bisogna comunque guardare positivamente al futuro. Con l’obiettivo di trovare la continuità». Prova a trovare una motivazione per il black out della ripresa. «Un pò perché era stanca, ma anche perché loro erano in dieci sotto palla, lasciando pochissimo spazio. E noi non riuscivamo più ad andare in profondità, anche se cercavamo lo stesso di far la partita. L’azione del gol è nata da una palla sporca. Castan pensava che fosse fuorigioco e io non avevo visto che Marquinhos era fuori campo».

LA TUTELA – Difeso Zeman, Burdisso protegge Destro, che è in crisi: «Deve uscirne con il lavoro. Noi crediamo in lui, lo vediamo in allenamento che ha tante qualità e grande voglia. Verrà fuori sicuramente con la fiducia nostra, del tecnico e dei tifosi che fino a un mese fa credevano in lui. Ora non è il momento di condannarlo, ma di sostenerlo. Lui ha fatto la scelta di venire qui, bisogna appoggiarlo». Dietro, dopo i quattro gol di Napoli, qualche progresso: «Come fase difensiva abbiamo fatto bene. Quando uno perde queste partite, però, non è mai felice». Ammette: «Ancora non si è visto nulla di quello che vorremmo fare». Appuntamento mercoledì al Franchi, quarti di Coppa Italia contro la Fiorentina, per voltare pagina: «A questa competizione teniamo tanto. Ci farà bene quella partita e a seguire all’Olimpico arriva l’Inter. Manca ancora tantissimo, abbiamo un’identità, sappiamo cosa fare e dobbiamo crederci. Tutti».

 

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