“Io non ho paura, vado all’attacco”

“Io non ho paura, vado all’attacco”

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IL MESSAGGERO – U. TRANI –

«Se avessi dovuto decidere io, nessuno ci sarebbe rimasto male. Giocando i quarti con andata e ritorno, avremmo accontentato le due tifoserie. A Roma ci sarei tornato volentieri. Abbiamo risparmiato i soldi del biglietto del treno». Vincenzo Montella, sapendo quanto si è polemizzato nella capitale per l’inversione di campo di questo turno secco di Coppa Italia, evita di riaccendere il dibattito. La via d’uscita non esiste e stasera, al gelo, la Fiorentina ospiterà la Roma al Franchi. Montella sa bene che cosa inciderà sulla partita. Più che il fattore campo peserà l’attacco giallorosso che non è quello titolare, con i 27 gol stagionali di Lamela, Osvaldo e Totti, le tre punte rimaste a Trigoria. «Credo che per noi e per loro cambi pochissimo giocare in casa o fuori, per la mentalità delle due squadre. È un premio per i propri tifosi. Potremmo invece essere avvantaggiati dalla loro emergenza. In questo senso sarà differente per un mio difensore affrontare Pjanic e non Osvaldo. Ma solo questo perché la Roma si comporterà come sempre. E saprà sopperire alle assenze: ha un organico di grandissimo livello».

 

 

 

Montella_FiorentinaIL PRECEDENTE – L’atteggiamento dei rivali sarà lo stesso dell’8 dicembre all’Olimpico. «E di una carriera, se guardiamo al lavoro di Zeman con le sue squadre. Per quello che ha insegnato negli ultimi venti anni, penso che non modifichi il modo di giocare solo perché avrà interpreti diversi. Il suo sistema prevede di far arrivare il maggior numero di attaccanti davanti alla porta. Anzi, di giocatori. Proprio per questo voglio che la Fiorentina non sia la stessa della partita contro i giallorossi in campionato. Per me non è stata la più bella del torneo, forse lo sarebbe diventata se avessimo segnato la rete del tre a tre. E’ stata spettacolare. Ma noi abbiamo perso troppi palloni nella nostra metà campo, permettendo a loro di ripartire. Se deve succedere, meglio che accada davanti alla loro area… Quella sera avrei preferito un po’ più di equilibrio».

La Fiorentina, come la sua ex squadra, è stata sconfitta nelle prime due gare del nuovo anno. «Bene le nostre prestazioni, ma preferirei più cinismo e convinzione in zona gol. Mi viene in mente Cavani: dopo aver fatto tre gol ai giallorossi, si è arrabbiato quando non ha realizzato il quarto. Ho visto i suoi occhi…». La Roma è caduta nella trappola del Napoli e anche in quella del Catania. Mazzarri e Maran hanno giocato d’attesa, per colpire in contropiede. Montella non copierà i colleghi. «Mai. Voglio sfruttare le caratteristiche dei miei giocatori: il gruppo è stato costruito per fare la partita, non per difendere nella propria metà campo».

LA POSTA IN PALIO – E’ gara da dentro o fuori. «Noi ci teniamo tanto, come la Roma. Vale per tornare in Europa. Con la semifinale sarebbe sicura la partecipazione all’Europa League. Significherebbe centrare il nostro primo obiettivo». Stavolta si tiene alla larga dal caso De Rossi: «La domanda è antipatica. La storia non mi interessa. L’allenatore deve giudicare il suo giocatore sul presente e non su quanto fatto in passato». Pizarro è convocato, ma rimane in dubbio. «Quando non si allena, gioca meglio», come Osvaldo per Zeman. Larrondo non è disponibile: firmerà solo oggi. Rientra Viviano: «Per il suo ritorno ci sono i pro e i contro. La scelta del portiere, però, non è un grande problema. Da Neto e Viviano ci aspettiamo di più, ma solo Handanovic e Buffon hanno fatto meglio». Per i possibili rigori si candida lui. «Il migliore sono io. Poi Lupatelli». Vincenzino da piccolo era portiere. Ma è subito diventato un grande centravanti.

 

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