Italia, sei bella. Quagliarella-Kean sono da applausi. Gioco e spettacolo sono da...

Italia, sei bella. Quagliarella-Kean sono da applausi. Gioco e spettacolo sono da grandi

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Senza perdere il senso della misura, ben venga un 6-0. Anche se al piccolo Liechtenstein, per giunta ridotto in dieci nel secondo tempo. Fa bene alla classifica e all’autostima. L’Italia ha giocato fino al 90’ inseguendo ogni pallone e ogni avversario, anche quando il pallottoliere avrebbe suggerito di pensare al campionato e risparmiarsi. L’atteggiamento è stata la cosa più bella: la voglia di divertirsi e di far bella figura, la voglia di lottare come fosse una sfida equilibrata, la voglia di conquistare Mancini.

Niente analisi tecnica, per carità. Ma alcune indicazioni sono d’obbligo. La prima considerazione riguarda la difesa: non più due esterni puri, nel 4-3-3, ma uno stopper a destra (l’atalantino Mancini) e un esterno a tutta fascia a sinistra, Spinazzola, il migliore. In fase d’attacco l’Italia era sempre un 3-3-4, con lo juventino a fare la quarta punta: chissà che non sia la formula del futuro. In secondo luogo, il centrocampo. Qui, forse, l’unico piccolo appunto da fare a Mancini. Giocando in pratica sempre negli ultimi 40 metri, con un possesso del 78% e Bonucci altissimo a fare il play, forse si poteva rinunciare a Jorginho, poco utile non per colpa sua, e provare subito Zaniolo mezzala. Infine l’attacco. Dove Quagliarella, sebbene con due rigori, ha segnato a 36 anni e 54 giorni: record. E dove Kean, altro primato, è stato il primo Under 20 ad andare a segno in due partite di fila

Fonte: Gazzetta dello Sport

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