Juve-Roma accesa per Totti-Del Piero. E’ l’ultimo incrocio?

Juve-Roma accesa per Totti-Del Piero. E’ l’ultimo incrocio?

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CORRIERE DELLA SERA – L. PERRONE – Francesco Totti (intervistato da Donatella Scarnati per il Tg1) ha ringraziato Alex Del Piero dei fiori (figurati) per il 211 gol in campionato. «Mi dispiacerebbe che questa fosse l’ultima sfida tra me e lui con queste squadre. La Juve lo deve trattare con i guanti bianchi. Io lo vedo solo bianconero e mi auguro di non ritrovarlo in altri club». Scambi di complimenti tra monumenti. Con una differenza: quello giallorosso segna ancora. Per Totti la maglia della Roma vale più di un Pallone d’oro, spera di rimanere giallorosso fino a quarant’anni («smetterò quando non avrò più stimoli») e non aspetta il terzo figlio («una settimana fa mi stavo per separare»).
Per Totti e anche per noi, Juventus-Roma è un contributo alla coltivazione della nostalgia, ma se l’amore tra Totti e Luis Enrique è sbocciato, quello tra Conte e Del Piero non è mai cominciato. E non per via dell’ammaina bandiera annunciato con largo anticipo dal presidente Andrea Agnelli, piuttosto perché è l’allenatore della Juve a decidere chi è in forma e chi no. Pare che Del Piero sia in forma, al massimo, per la Coppa Italia e quindi i due Simboli si incontreranno per il loro lasta hurrah. Poi ognuno per la sua strada.
È un quarto di finale di Coppa Italia tra le due squadre che hanno giocato una delle (poche) partite del campionato italiano per cui valeva la pena di pagare il biglietto. Le due squadre giocano un bel calcio, forse il migliore della compagnia di giro, in questo momento. Con una differenza, come sottolinea Luis Enrique: «La Juve è squadra a immagine e somiglianza di Conte, che è un vincente. Gli invidio la regolarità, quella che a noi è mancata in campionato».
È un quarto di finale molto complimentoso. Conte ricambia: «Cercheremo con tutte le nostre forze di andare avanti. Alla Coppa Italia ci teniamo, anche perché non è che abbiamo un’ampia gamma di obbiettivi. Non sarà facile perché affrontiamo una squadra che sta facendo molto bene. E di questo non avevo dubbi già prima del nostro incontro in campionato. Ricordate cosa dissi della Roma, di Luis Enrique, dell’idea di gioco e di quello che stava facendo? Io sì. Il tempo è galantuomo e chi lavora alla fine raccoglie i risultati. E questo è il caso della Roma. Quindi conosciamo le difficoltà e poi, negli ultimi due anni, la Roma ci ha sempre eliminati».
Doverose avvertenze contiane. L’allenatore «mangiacalcio» tiene alla Coppa, ma anche al campionato e quindi avvierà un turnover più o meno obbligato. Non ci sono Marchisio e Pepe (e già si sapeva), non ci sono neanche Vucinic ed Elia (novità), si riposa Buffon.

Due giorni fa l’olandese aveva «twittato»: sono in splendida forma. Conte resiste a stento da fare uno sghignazzo, poi spende qualche buona parola per questo oggetto non identificato. «Ha chiaramente incontrato grandi difficoltà. Me ne rendo conto anche perché non è il primo. Non vorrei fare paragoni irriverenti facendo i nomi di Platini, Zidane, per non parlare del sottoscritto. Il primo anno io sono stato in ‘‘coma” a capire il mondo Juve. Quindi bisognerà essere bravi, lavorare, cercare di mettersi al pari con gli altri e soprattutto cercare di convincermi di esser utile alla causa». In questo senso, i timori di Totti potrebbero rivelarsi autentici. Juventus-Roma (che arriva stamattina in aereo, Luis Enrique-style) di Coppa Italia si ammanta di significati malinconici perché i due capitani, per come ragiona Conte, potrebbero incrociarsi per l’ultima volta con le maglie storiche.
Il problema riguarda Del Piero che gioca e non gioca (difficile che ci sia in Juve-Roma di campionato) e l’anno prossimo non risiederà più nello Juventus Stadium. Sì, è difficile pensarlo con una maglia diversa da quella bianconera.
Ma nella nuova Juve di Agnelli e Conte sventolano quelli, come Marrone, giudicati utili alla causa ora. Per i monumenti ci sono le piazze.

 

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