La corsa Champions si era esaurita a Parma: ora tutto sull’Europa League

La corsa Champions si era esaurita a Parma: ora tutto sull’Europa League

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Nordista Romanista di Pino Vaccaro

Secondo me la corsa Champions in campionato si era esaurita dopo la sconfitta di Parma. Poi è arrivato il timbro che ne ha certificato lo stato quasi definitivo nella sfida contro il Napoli. Mi sono rivisto in tanti di quei giocatori: svuotato e poco calibrato sulla partita. Ne ho condiviso lo spirito, comprendendone persino l’animo. È come se la squadra avesse capito dopo Parma che il quarto posto era sfuggito definitivamente. Rassegnata alla sconfitta. La randellata del Tardini ha prodotto effetti a lunga distanza fino alla sfida contro la squadra di Gattuso. Il campionato trasformatosi in un disturbo. Le voci che vogliono Fonseca lontano dalla Roma sono tornate a riecheggiare dal nulla come il miraggio di un’oasi nel deserto. Si vince e si intravede solo la torrida sabbia, poi arriva la sconfitta e spuntano le palme con il laghetto e il volto di Allegri. Miraggi alimentati da gracchianti avvoltoi. Perdere male i big match è diventata ormai un’amara abitudine. La rosa è limitata, soprattutto se calibrata sul doppio impegno, ma se il crollo è sempre così roboante è evidente che anche il tecnico ha delle responsabilità. Molti vorrebbero cacciarlo: io non lo trattengo per la giacchetta; faccio però notare che difficilmente persino uno come Allegri sarebbe in grado di fare miracoli con Bruno Peres, con questo Dzeko, Santon, Pastore, Perez, Jesus, Fazio. Aggiungiamoci gli infortuni di Smalling, Mkhitaryan, Zaniolo e Veretout, giocatori fondamentali che costruiscono lo scheletro della squadra. Non cerco attenuanti per Fonseca, ma credo che il momento vada spiegato in modo molto più ampio. Dall’anno scorso, Fonseca ha aggiunto in rosa Borja, Pedro, Reynolds, il Faraone e Kumbulla. Mercato stellare? Direi di no. Hanno soddisfatto le richieste di Fonseca? Diciamo “ni”. La rosa avrebbe potuto competere per il quarto posto se avesse avuto solo l’impegno del campionato. Con il doppio binario è più facile avvicinarsi alla settima postazione, che poi era la previsione di tutti al tempo della creazione delle griglie. Puntare l’indice contro Fonseca significa non comprendere che il problema è soprattutto in una rosa limitata, con diversi giocatori ancora acerbi. Una rosa poco caratteriale se non in rari elementi. Oltre che falcidiata da mille infortuni. Ma poi: era pensabile poter vincere contro il Napoli con 48 ore di tempo a disposizione per preparare un evento sportivo? Evidentemente no. Non lo dico io, ma tutti i tifosi che avevano pubblicato l’hastag #rinviamoromanapoli, ben consapevoli di quale sarebbe stato l’esito della gara. E ora si fa il teatro? E ora si distrugge Fonseca? La Roma non solo non ha ricambi all’altezza, ma è priva di un portiere affidabile, di un grande centrocampista di fisicità e di un bomber da 20 gol. Ce l’hanno tutte le avversarie, ma non la Roma. La risposta deve arrivare necessariamente dal mercato. Meglio giocare con Donnarumma in porta e Oronzo Caná in panchina o con Lopez e Allegri allenatore? Se l’obiettivo della società è competere per vincere servono i campioni, giocatori maturi, già pronti, non bei prospetti. Solo Gesù tramutava l’acqua in vino e Allegri non sembra proprio avere le sembianze del Cristo Redentore: temo che anche con lui in panchina Peres continuerà a crossare in tribuna e Lopez a “svolazzare” a vuoto nel cielo romanista. Resto fiducioso sul prosieguo della stagione. Sperperare energie in campionato non ha più senso, ma probabilmente anche la squadra lo ha capito. Turn over ragionato per privilegiare l’Europa League. Dopo la pausa rientreranno in campo pezzi da novanta: Smalling, Veretout, Mkhitaryan. Chissà che le notti europee non regalino nuove emozioni a Dzeko, imbalsamato in una dimensione temporale che non gli fa onore. Quattro partite per centrare un traguardo storico. Sembra impossibile apparentemente, ma la Roma europea ha fatto grandi cose. Non credete a chi cerca di sminuirla smontando il valore dello Shakhtar. Gli ucraini avevano battuto due volte il Real, eliminando l’Inter dall’Europa. Squadra di spessore. L’Ajax è fortissima, ma la rinnovata Roma d’aprile non sarà uno scherzo per i lancieri di Amsterdam.

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