La Roma ha fatto la stupida ieri sera. E cominciano a essere troppe le volte che ci ricasca. Il Cagliari è stato bravissimo a crederci fino all’ultimo respiro, anche subito dopo le espulsioni di Ceppitelli e Srna in contemporanea, ma questo pari è un regalo vero e proprio. Come riporta la Gazzetta, era già successo col Chievo in casa: presi 2 gol sul 2-0 quando i veneti erano ancora sotto zero. Per tacere delle sconfitta con Spal (in casa), Bologna e Udinese. E ora la Roma (che ha 14 punti in meno rispetto all’anno scorso) è a meno 4 dalla zona Champions League e se stasera, se vince, il Milan potrebbe essere a meno 7. Pallotta è furibondo con tutti: staff e giocatori. E Di Francesco finisce sul banco degli imputati. Inevitabile. «Se rischia? chiedetelo a Monchi…», dice Pallotta sconcertato: «Una barzelletta, questa è una squadra matta». Che la Roma ha problemi caratteriali, di testa, è fuor di dubbio. Sarà che non ha l’età. Ieri Di Francesco ha schierato la formazione più giovane in A: 25 anni di media. E i 4 attaccanti erano tutti under, non solo Under. È un alibi leggero. Certe sfide si devono vincere, per la qualità superiore e per come si sono messe. A guardare il primo round, nessuno avrebbe immaginato un epilogo simile. La Roma giocava facile e veloce e arrivava facilmente dalle parti di Cragno. Dopo i gol di Cristante, dopo una bella combinazione Under-Florenzi, e di Kolarov su punizione, per la Roma si sentiva vento di passeggiata. Invece nella ripresa il patatrac. Dopo un paio di prodezze di Cragno su Zaniolo, la Roma si è ritirata e il Cagliari si è messo a spingere. Il varco giusto l’ha trovato solo nel finale con Srna per il cross dove Ionita ha colpito in tuffo. Non mancava tanto e dopo il doppio rosso a tempo quasi finito per proteste su un fallo fischiato a Faragò su Olsen cosa poteva succedere? Che Manolas mancasse un anticipo, Ionita pescasse Sau nella difesa dormiente e al minuto 6 di recupero pareggiasse. Pazzesco.
