La Roma: «Buu a Balotelli? Quelli non sono i nostri tifosi»

La Roma: «Buu a Balotelli? Quelli non sono i nostri tifosi»

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Milan vs Udinese - Serie A Tim 2012/2013IL MESSAGGERO – A. ANGELONI – Come accaduto dopo i fischi a Balotelli il 12 maggio a San Siro, la Roma prende ancora le distanze dai “protagonisti” dei buu al calciatore del Milan durante la sfida con il Napoli. Lo fa con un comunicato. Duro. La sintesi: quelli non sono i nostri tifosi, ciò che è accaduto domenica scorsa è terribile e inaccettabile e le azioni di questo gruppo ristretto sono detestabili e danneggiano la nostra società. Il danno corrisponde alle centinaia di migliaia di euro da pagare e in più alla chiusura della Sud per una giornata di campionato. Il club giallorosso sottolinea che quanto accaduto danneggia «i nostri fedeli tifosi che rispettano le leggi. Non abbiamo ancora ricevuto un rapporto dettagliato dalla Lega o dalla Federazione, ma continueremo a lavorare con loro e con le forze dell’ordine per garantire che venga fatto tutto il possibile per identificare e bandire i responsabili dagli stadi di calcio». Bisognerà aspettare lo scanner facciale per individuare i reali colpevoli e punirli, senza dover generalizzare. Il ceo Zanzi, per il futuro, chiederà intanto più telecamere all’Olimpico e sta pensando di far firmare un codice etico agli abbonati.

BALO NEL MIRINO
Extra comunicato, arriva l’opinione di Sabatini. Al ds della Roma non va giù il provvedimento. «Paghiamo un dazio pesante, sono cose esecrabili di cui ci vergogniamo. È triste che gli stadi vengano parzialmente chiusi, è dura da affrontare. Ovvio, tutta la nostra solidarietà a Balotelli e speriamo che queste cose si risolvano in fretta». Balotelli preso di mira da tutti. In qualsiasi stadio. Violenza, razzismo, intolleranza in generale. La polemica resta aperta. Dipende dal colore della pelle o dai suoi atteggiamenti? Zeman si è espresso, ieri è tornata sull’argomento anche il ministro all’Integrazione, Cecile Kyenge. «Qualunque tipo di violenza è da condannare. La violenza non ha colore, etnia, appartenenza. Siamo tutti uguali davanti alla legge».
FIRENZE NON È RAZZISTA
A Firenze c’è un sindaco, Renzi, che si scusa per il comportamento di alcuni cittadini/tifosi che hanno insultato l’attaccante del Milan; il presidente della viola, Andrea Della Valle, difende i proprio sostenitori e allarga il discorso a tutta la città. «Firenze non è una città razzista, questo lo dico con certezza. I buu vanno ovviamente censurati ma se siamo davanti ad una semplice contestazione, allora non vedo dov’è il problema?».
MALAGÒ: PROBLEMA CULTURALE
Per Malagò, numero uno del Coni, il razzismo, è un problema culturale. «Trovo sconfortante che si guardi il problema dal buco della serratura, dibattendo su questioni interpretative dei regolamenti, anziché affrontarlo per provare a sradicarlo. Ciascuno deve fare la sua parte: lo sport, la società, la famiglia e la scuola».

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