La Roma crede ai miracoli: vuole eliminare il Barcellona

La Roma crede ai miracoli: vuole eliminare il Barcellona

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Leggo (F.Balzani) – C’è un proverbio arabo che recita: «Non arrenderti. Rischieresti di farlo un’ora prima del miracolo». Non sappiamo se Di Francesco lo conosca oppure no, ma stasera alla Roma serve davvero un miracolo per ribaltare il 4-1 subito al Camp Nou col Barcellona e provare a sognare una semifinale di Champions che sembra impossibile. In un Olimpico da 65 mila spettatori (record d’incasso, in tribuna anchePallotta e Cassano con figli) potrebbe bastare una bella figura. Di certo il tecnico non farà calcoli e – nonostante il derby alle porte – è intenzionato a schierare i titolari: «Dobbiamo giocare con grande amore, al derby penseremo poi. Scenderemo in campo con i migliori, abbiamo l’occasione di fare qualcosa di impensabile visto che loro praticamente non hanno mai perso. Un miracolo se volete, ma abbiamo il dovere di provarci. Ricordate il Chelsea?». All’andata, risultato a parte, le cose non erano andate tanto male. Probabile quindi che Eusebio si affidi allo stesso undici, fatta eccezione per il recuperato Under al posto di Perotti: «Sarà di sicuro convocato, poi vedremo come sta. Possono giocare lui o Schick. Diego cercheremo di recuperarlo per il derby, ma sarà difficile».

Così come è difficile portare la mentalità vincente in un club a secco di trofei da 10 anni: «A Roma la mentalità vincente non c’è mai stata, o c’è stata molto poco. Dobbiamo costruirla dentro Trigoria e dobbiamo farlo con i fatti e non con le chiacchiere. Io non sono nessuno, dico solo che devo crescere e sbagliare meno». Contro Messi e compagni soprattutto: «Dicevano tutti che Leo non fosse in condizione e invece ha fatto tre gol sabato. Significa che all’andata siamo stati bravi. Non è vero che la squadra non fa le cose che io chiedo o che non si allenano con intensità. Voglio però più cattiveria sotto porta. Col Barcellona ce ne servirà tanta». E servirà il miglior Nainggolan: «Deve dimostrare che è un grande giocatore. Mi aspetto trascini la squadra». Il belga, che all’andata alzò bandiera bianca per un problema muscolare, prova a suonare la carica: «Non ho visto grandissima differenza all’andata, ma dobbiamo sfruttare meglio le occasioni. Non ho mai vinto niente? È vero, ma per me è più importante essere protagonista in una squadra meno favorita. Ho scelto questa piazza anche per questo, prima o poi bisogna vincere qualcosa».

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