La Roma e la lotta Scudetto: 322 punti in 4 anni ma...

La Roma e la lotta Scudetto: 322 punti in 4 anni ma i giallorossi frenano sempre sul più bello (FOTO)

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FOCUS CGR – Il confine tra illusione e realtà è spesso molto ampio, ma quando si parla di Roma e di rincorse al tricolore, spesso e volentieri questa distanza è tanto labile, quanto però decisiva. Il merito della società giallorossa in questi anni è stato certamente quello di rendere nella continuità la Roma una squadra competitiva per il vertice della classifica: 322 punti totali (tre secondi posti e un terzo posto frutto di 85 -70 – 80 – 87 punti). E’ possibile però rintracciare una coincidenza inquietante: quando la squadra giallorossa è chiamata a fare il definitivo salto di qualità, che possa predisporre una lotta Scudetto reale, l’esame di laurea viene quasi sempre steccato. Negli ultimi 5 anni, soprattutto nel periodo a cavallo tra novembre e dicembre, la Roma ha perso per strada dei punti che, nel computo finale della classifica, sono sempre pesati per l’obiettivo Scudetto:

2013-2014 – LA STRISCIA RECORD DI GARCIA, POI 4 PARI CONSECUTIVI – Dopo il fantomatico 26 maggio e la tabula rasa di Trigoria, sbarca a Roma Rudi Garcia: il tecnico francese ebbe il merito di risollevare la Roma dalle proprie ceneri. 11 vittorie consecutive nelle prime 11 giornate, record assoluto in A. 1 solo gol subito e una serie di calciatori sugli scudi a trascinare il gruppo. Dopo questa serie straordinaria, chiusa con la vittoria casalinga contro il Chievo per 1-0 firmata addirittura da Marco Borriello, la Roma incredibilmente si ferma. Frenata anche da alcuni clamorosi errori arbitrali, i giallorossi incappano in ben 4 pareggi consecutivi (Torino-Roma 1-1, Roma-Sassuolo 1-1, Roma-Cagliari 0-0, Atalanta-Roma 1-1,) subendo così la rimonta della Juventus, che alla 14esima giornata la scavalca portandosi a +3 in classifica e che poi chiuderà la stagione con il record di punti (102) e la vittoria del terzo Scudetto consecutivo. 

2014-2015 – IL 5 OTTOBRE, IL SASSUOLO E LA SAMP FRENANO LA RINCORSA – Con le convinzioni costruite nella sua prima stagione, Rudi Garcia riparte con l’idea di poter finalmente riportare il tricolore nella Capitale. Arriva Manuel Iturbe, strappato in una notte di mezz’estate alla Juventus, Conte si dimette e la sensazione nitida è che questa volta la Roma parta favorita. I giallorossi vincono le prime sei consecutive, poi a Torino il 5 ottobre 2014 Rocchi inchioda i giallorossi. La Juventus vince 3-2, scavalca i giallorossi che però fino al termine del girone d’andata restano incollati ai bianconeri. Lungo la strada però gli uomini di Garcia perdono altri punti preziosi: all’ottava giornata il pareggio a reti bianche a Genova contro la Samp; il pari in rimonta per 2-2 contro il Sassuolo di Di Francesco alla 14° giornata; alla 16° la Roma si ferma in casa col Milan sullo 0-0. Questi tre pareggi impediscono ai giallorossi di raggiungere o scavalcare la Juve in vetta alla classifica. Poi nel ritorno la Roma non vince più: 8 pareggi, solo 4 vittorie prima del derby vinto grazie alla rete di Yanga-Mbiwa che regala la certezza del secondo posto.

2015-2016 – ROMA IN TESTA ALLA 12°, IL CROLLO DI RUDI, RITORNA SPALLETTI – Terza stagione per il tecnico francese, gli arrivi sul mercato di Salah e Dzeko, oltre a Digne, Szczesny, Rudiger e Vainqueur, ad infiammare l’estate giallorossa. La partenza della Roma è incoraggiante, tanto da portarla in testa alla classifica alla 10° giornata con 2 punti di vantaggio sulla Fiorentina ma soprattutto ben 11 sulla Juventus, in quasi totale disarmo ad inizio anno e bloccata nelle more di metà classifica. I giallorossi però dalla 13° alla 19° crollano inspiegabilmente: 5 pareggi, 1 sconfitta con l’Atalanta in casa e 1 sola vittoria. La Roma scivola al quinto posto, Garcia viene esonerato, torna Spalletti che con un girone record regala ai giallorossi i preliminari di Champions, insperati a gennaio. La Juventus con un girone di ritorno da record (52 punti) vincono il quinto titolo consecutivo.

2016-2017 – INIZIO A SINGHIOZZO, TORINO, EMPOLI E BERGAMO FATALI – Un mercato non straordinario, la sconfitta nel preliminare di Champions contro il Porto, l’aspra disputa Spalletti-Totti, sono gli iniziali sintomi di una stagione del rimpianto per la Roma che nonostante un incipit di campionato non eccezionale (sconfitte a Firenze e Torino), a Napoli si risolleva vincendo per 3-1 e fino al termine del girone d’andata si riporta a pochissime lunghezze dalla Juventus capolista. Come accaduto però nelle stagioni precedenti arrivano gli inciampi che non t’aspetti: a Empoli (poi retrocesso a fine stagione) la Roma viene fermata sullo 0-0, grazie ad una grande prestazione di Skorupski che ferma Dzeko e Salah in almeno 3 occasioni. Successivamente la Roma vince il Derby e col Milan in casa, ma si ferma ancora: a Bergamo contro l’Atalanta sconfitta in rimonta per 2-1, poi la gara di Torino contro la Juventus, la scelta incomprensibile di Gerson, la polemica tra Spalletti e il duo El Shaarawy-Perotti, la vittoria per 1-0 firmata da Higuain e una lotta Scudetto, dunque, nuovamente fermata sul nascere. Non basteranno gli 87 punti finali – record della storia giallorossa – la Juve vince il sesto titolo consecutivo.

La speranza quest’anno è che i due passi falsi con Genoa e Chievo, uno figlio dell’espulsione di De Rossi, l’altro dell’imprecisione sotto porta e della straordinaria giornata di Sorrentino, non pesino sulla classifica finale a tal punto da annoverare, nella lunga lista delle occasioni sprecata, gli ennesimi precedenti.

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