La Roma yankee entra nell’euro

La Roma yankee entra nell’euro

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Presto si chiuderà formalmente l’accordo che porterà la Roma dalle mani di James Pallotta a quelle di Dan Friedkin, per una cifra totale che si attesterà intorno ai 705 milioni di euro. Un passo indietro da parte dell’attuale presidente in merito alla richiesta di 790 milioni di cui si era parlato nelle ultime ore? Assolutamente no, le contrattazioni sono avvenute in dollari, mentre il contratto dovrà essere chiuso considerando le cifre in euro.

Da ieri i legali sono al lavoro per mettere nero su bianco un contratto che dovrà definire parecchi dettagli, dalle modalità di pagamento agli oneri di pagamento sugli stipendi dei calciatori, dalla regolamentazione di eventuali controversie alla definizione della nuova governance. Andrà precisato poi se, come al solito, il proprietario uscente si limiterà a svolgere gli atti di ordinaria amministrazione fino all’effettivo insediamento dell’acquirente, o se invece si opterà per soluzioni differenti.

Come riporta il Messaggero, tutto quanto avvenuto nelle ultime ore ha ovviamente influito sull’andamento del titolo della Roma in borsa: il valore medio del titolo ha raggiunto un picco massimo di 0,72 centesimi facendo schizzare la capitalizzazione a 433 milioni di euro. Il prezzo finale dell’asset sarà ad ogni modo differente, perchè terrà conto dell’indebitamento societario e della ricapitalizzazione in corso: Pallotta dovrebbe incassare dall’operazione Roma circa 232 milioni di euro.

Intanto Friedkin prepara la nuova Roma, ed un punto nodale è costituito dallo Stadio di Tor di Valle. I terreni su cui dovrebbe sorgere il nuovo stadio sono al centro di una trattativa tra la Eurnova, Unicredit e l’imprenditore ceco Rodovan Vitek. Si aspetta una decisione del tribunale fallimentare sulla situazione di Parsitalia per sbloccare la vicenda. Friedkin rimane spettatore interessato.

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