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La scalata di John De Jong: da osservatore a Ds del Psv dopo la ‘perla’ Lozano 

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FOCUS CGR – Prosegue il casting dei Friedkin per arrivare alla nomina del direttore sportivo. Di fatto i nuovi proprietari stanno completando il giro d’Europa per rintracciare e conoscere profili diversi. L’ultimo nome iscritto alla corsa alla poltrona sportiva di Trigoria è John De Jong, attuale ds del Psv-Eindhoven.

43 anni, nato a l’Aia, terza maggior città olandese e sede del Parlamento e del governo dello Stato – De Jong ex un centrocampista che ha trascorso tutta la sua carriera in Eredivise: dal Den Haag, all’Utrecht, passando per l’Heerenven e infine il Psv dove ha chiuso con il calcio giocato nel 2008 all’età di 31 anni dopo una serie di gravi infortuni che gli hanno impedito di ritrovare la condizione fisica giusta. L’olandese non si perde d’animo e comincia a studiare calcio. Diventa allenatore ma preferisce dedicarsi all’attività di osservatore, tra le fila del Psv. Il suo calcio di riferimento è quello sudamericano. La sua capacità di segnalare calciatori interessanti e remunerativi al club, gli permette di scalare le gerarchie tanto che nel 2017-18 diventa Responsabile dello scouting del Psv e lavora al fianco del ds Marcel Brands (oggi all’Everton). Curiosità: non è da escludere che De Jong abbia certamente visionato Kevin Strootman, che nel 2011 si trasferisce dall’Utrecht al Psv per poi approdare a Roma nel 2013.

Nel maggio del 2018 il grande salto. Il Psv annuncia la sua nomina a direttore sportivo del club, con contratto quadriennale (scadenza nel 2022). L’anno prima De Jong aveva scoperto Lozano nel Pachuca in Messico, acquistato per 8 milioni e dopo 41 reti in 79 partite, il Psv lo cede al Napoli per 40 milioni. De Jong, in sostanza, è un altro dei giovani ds d’Europa che segue uno schema molto chiaro: investimento su giovani calciatori che generino non solo risultati sul campo ma anche in bilancio. Ad Eindhoven però manca il titolo da due stagioni e questo aspetto sta pesando sulla valutazione generale del suo lavoro (visto che il PSV prima della sua nomina ufficiale come ds aveva vinto 3 titoli consecutivi in patria).

Lo scorso anno però De Jong ha vissuto mesi difficili. A causa dei risultati deludenti del club e dei rapporti non eccezionali con il tecnico Van Bommel, i sostenitori del PSV hanno chiesto le sue dimissioni. Recentemente però il suo appeal è cresciuto nuovamente in seno alla tifoseria olandese, grazie all’acquisto di una serie di calciatori come Mario Götze, Ibrahim Sangaré, Philipp Max ed Eran Zahavi. L’arrivo del nuovo tecnico Roger Schmidt, voluto da De Jong, è la prova di una ritrovata intesa interna al club. 

Secondo quanto riportato da alcuni media olandesi già nella serata di ieri, De Jong è onorato dell’interesse della Roma, ma attualmente si sente nuovamente integrato appieno nel board del PSV. Il direttore sportivo ha seri dubbi sull’opportunità di accettare l’offerta, nota da diverse settimane e che si è concretizzata solo negli ultimi giorni. All’inizio di quest’anno De Jong aveva maturato seri dubbi sul fatto di continuare, dopo che la situazione a Eindhoven era diventata esplosiva. I suoi colleghi diretti e l’intero consiglio di sorveglianza lo hanno però supportato al 100%. L’amministratore delegato Toon Gerbrands e De Jong lavorano insieme in modo eccellente all’interno del team di gestione (insieme al direttore commerciale Frans Janssen e al direttore operativo Peter Fossen). Il quartetto si è integrato al massimo e l’armonia, descritta dall’Olanda, inciderebbe sulla scelta di De Jong di lasciare il PSV. 

 

 

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