La stampa francese saluta Garcia: “Con lui il Lille è entrato tra...

La stampa francese saluta Garcia: “Con lui il Lille è entrato tra le prime 5 della Ligue 1”

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rudi garciaLa Voix du Nord, quotidiano del Lille, saluta a sua modo Rudi Garcia, sulla panchina della squadra campione di Francia nel 2011, ripercorrendo la sua esperienza nella Ligue 1:

“Rudi Garcia resterà per sempre colui che ha offerto una grandissima doppietta nel 2011. Con lui il Lille è cambiato, le sue origini spagnole hanno favorito un approccio più offensivo nella mentalità della squadra, un obiettivo pienamente centrato grazie anche al bagaglio tecnico dei giocatori a sua disposizione. Allenamenti incentrati sul gioco corto, la presenza del pallone nelle sedute, un progetto che i suoi giocatori hanno abbracciato con entusiasmo. I risultati premiano questa filosofia del “dare e avere”: il consiglio dei “cinque saggi”, composto dai giocatori più rappresentativi, gli ha permesso di tenere sotto controllo lo spogliatoio, proteggendo i suoi calciatori dagli attacchi esterni. Solo nell’ultimo periodo ha tagliato fuori alcuni giocatori come Roux, Elana e Bruno. Dopo una partenza stentata nel primo anno, ci sono state delle incomprensioni con l’allora Dg Xavier Thouilot in merito alla comunicazione tra lui ed il club, soprattutto in sede di mercato, dove ha sempre avuto la tendenza a richiedere calciatori costosi e di alto livello. Il limite più grande sul piano europeo: in due anni di Champions è sembrato “morire” con le sue idee, privilegiando sempre il gioco rispetto al risultato. Nel 2011 ha raggiunto il suo Everest, puntando su un attacco esplosivo (Gervinho, Sow, Hazard) e su gioielli come Cabaye e Debuchy, la sua gestione degli ego e delle tensioni è stata esemplare nel corso di tutta la stagione, è stato capace di motivare e di persuadere giocatori non sempre convinti dei propri mezzi. Con lui il Lille è sempre entrato tra le prime cinque del campionato, ad eccezione di questa stagione dove, paradossalmente, ha usufruito del budget più alto nel mercato”. E sulla nuova esperienza a Roma: “Un club storico ma divenuto instabile, riuscirà anche là a rimanere cinque anni?”

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