Lamela-Osvaldo super. Ma il mercato li dividerà

Lamela-Osvaldo super. Ma il mercato li dividerà

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LAMELA OSVALDOGAZZETTA DELLO SPORT – M. CECCHINI – Stessa terra d’origine, stesso periodo d’arrivo, stessa fame di gol, stesso bottino in campionato. I punti di contatto però finiscono inesorabilmente qui, perché Pablo Daniel Osvaldo ed Erik Lamela— nell’immaginario del tifoso romanista—sembrano rappresentare l’alpha e l’omega dell’interpretazione del ruolo del calciatore al di fuori dal terreno di gioco. Se il centravanti è tanto glamour quanto istintivo — vedi la sua vita privata a dir poco inquieta — il fantasista pare essere il simbolo del bravo ragazzo ancora coccolato dai genitori (a meno di dimenticare gli scontri con Chiellini nella scorsa stagione). Certo, a dividerli c’è anche l’età — 27 anni contro 21 — ma i 30 gol che hanno segnato in coppia finora in campionato li avvicinano anche per un’altra ragione: il mercato.

Lamela & Totti Sia Lamela che Osvaldo, infatti, sono assai corteggiati dai grandi club, ma pure sotto questo aspetto le loro strade paiono dividersi. Se su Daniel la dirigenza è disponibile ad intavolare trattative, lo stesso discorso non si può fare per Erik. Comprensibile. Alla sua età, neppure capitan Totti, Roberto Baggio o Roberto Mancini avevano segnato così tanto in Serie A. Per questo i 22 milioni offerti dal City sono stati respinti al mittente, nonostante il club di Manchester sia pronto a tornare alla carica, provando a mettere nel pacchetto anche Marquinhos e DeRossi. Su Lamela, d’altronde, la dirigenza ha idee chiare: costato alle esangui casse giallorosse oltre venti milioni, sarà venduto quando varrà almeno quaranta. E non è detto che quel giorno sia così lontano.

Roma big d’Europa Discorso diverso per Osvaldo. Il centravanti ha doti indiscutibili,mail fatto di essere entrato in rotta di collisione con l’ambiente rende problematica la sua permanenza, anche perché nella prossima stagione si vorrebbe lanciare definitivamente Destro. Intanto, però, l’azzurro risponde con i numeri che — tra Coppa e Nazionale—rappresentano i top della sua carriera. Anche grazie a lui perciò l’attacco della Roma—oltre a essere il migliore del campionato — ha un tridente in doppia cifra da 42 reti che la pone subito alle spalle di alcune big internazionali come Barcellona, Real Madrid o Manchester United. Nessuna sorpresa, quindi, che per Osvaldo sia pronta ad aprirsi un’asta sia in Italia (Juve, Fiorentina e Napoli), sia estera (Tottenham, Valencia, Atletico Madrid e un paio di club russi). Insomma, il club giallorosso — che grazie alle sue reti domenica ha tagliato il traguardo dei 4.000 gol in Serie A — avrà solo l’imbarazzo della scelta per fare cassa. E proprio per questo, infatti, la tentazione di continuare il matrimonio a Trigoria aleggia ancora forte. In attesa di sciogliere la riserva, resta da registrare l’affermazione di Maurizio Gasparri a «Un giorno da pecora», su Radio2: «La Roma mi sembra il vascello fantasma, che naviga senza sapere chi sta al timone. Per fortuna che i giocatori se la cavano, ma la proprietà della Roma oggi non è forte». Critiche robustemanon imprevedibili. Al senatore, d’altronde, si sa che piacciono i timonieri carismatici.

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