L’ANALISI TATTICA – Il doppio centravanti

L’ANALISI TATTICA – Il doppio centravanti

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FOCUS CGR – 90 minuti non sono bastati alla Roma per superare la resistenza del Chievo e in particolare quella di un Sorrentino in versione Superman. Uno 0-0 scaturito sia dalla sfortuna che da una certa imprecisione sotto porta, che fanno dei giallorossi una delle squadre con la più bassa percentuale tra gol segnati e tiri effettuati. Non è certo la qualità tecnica o la capacità realizzativa a mancare ai giocatori di Di Francesco, ma una certa cattiveria che impedisce loro di portare a casa i tre punti con meno fatica di quanto viene prodotta in ogni partita. Ciò che andremo ad analizzare adesso è la partita del Bentegodi dal minuto 64 in poi. Non è una scelta casuale, ma il momento esatto in cui fa il suo ingresso in campo Edin Dzeko.

9+9 – Edin Dzeko e Patrik Schick, prima della trasferta di Verona, avevano giocato insieme in totale 44 minuti. Nelle precedenti partite però a subentrare era stato l’attaccante ceco e aveva giocato a destra nel trio d’attacco. Contro il Chievo si è visto invece per la prima volta l’esperimento del doppio centravanti, diventato ancora più incisivo e pesante con l’ingresso di Under, una mossa che ha permesso all’ex Samp di muoversi in libertà e non preoccuparsi della fase di ripiego difensivo, compito necessario per un classico uomo di fascia. Con il bosniaco in campo Schick ha deciso migliorato la sua prestazione, muovendosi qualche metro dietro di lui sempre in posizione centrale. Un cambiamento tattico che ha complicato e non poco la vita ai difensori gialloblù, in difficoltà nel neutralizzare l’ampiezza di gioco giallorosso. Perotti, Kolarov e Under sugli esterni erano una matassa dura da sbrogliare, con Schick puntuale nel ricevere la sfera e trasformarla in potenziali occasioni da gol. La dimostrazione è arrivata sulla conclusione mancina su cui Sorrentino ha fatto un vero e proprio miracolo, deviando la palla con il piede in angolo. La presenza di Dzeko in avanti ha aiutato l’attaccante classe ’96, ma a beneficiare del nuovo schieramento è stato soprattutto lo stesso centravanti bosniaco, in grado di godere di molto più spazio a disposizione e meno copertura degli avversari, come si è visto dopo pochi minuti dal suo ingresso quando, per questione di centimetri, non è riuscito a spingere in rete la palla del vantaggio.

Questo è un tipo di modulo che in futuro potrà essere adottato nuovamente e non per forza in situazioni di svantaggio o disperate. Vero è che uno schieramento così offensivo rischia di sbilanciare la squadra, ma con un esterno più difensivo come Florenzi nei tre alle spalle di Dzeko la linea di equilibrio potrebbe essere sorretta più facilmente, dando possibilità alla squadra di essere ancora più incisiva in attacco.

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