L’ascesa di Campos, da Monaco a Lille passando per Londra: il rapporto...

L’ascesa di Campos, da Monaco a Lille passando per Londra: il rapporto con Lopèz e Ingla, la ‘Scoutly Limited’ e il mega database

SHARE

FOCUS CGR – Prima allenatore – di discreto successo – poi imprenditore nel settore dei ‘software tattici’, infine l’esplosione da talent scout e operatore di mercato. La vita di Luis Campos è drasticamente cambiata negli ultimi anni. Precisamente nel 2012, quando Josè Mourinho lo chiama al Real Madrid come suo osservatore. Successivamente Campos, grazie anche ad un rapporto privilegiato con Jorge Mendes noto super agente, tra gli altri di Cr7, si inserisce prepotentemente nel mondo del mercato, sfruttando il suo istinto nel rintracciare nuovi talenti da lanciare nel calcio che conta. Ma non solo: anche la tecnologia. L’esperienza straordinaria al Monaco come consulente e come direttore tecnico, poi l’approdo al Lille nel 2017.

MONTECARLO & LONDRA – Le due direttrici geografiche da seguire per capire come opera il 56enne lusitano sono il Principato di Monaco e la city inglese. Campos ha costituito negli scorsi anni una sua società in Francia, con sei soli collaboratori che svolgono il compito degli ‘osservatori‘: un portoghese, un messicano, uno spagnolo, un brasiliano e due francesi che si dividono 5 zone di esplorazione, Italia inclusa, in modo autonomo per non influenzarsi nella schedatura di un migliaio di profili l’anno. I giocatori sono valutati da 1 a 5. E con definizioni specifiche: gli A1 i talenti sicuri, gli A2 i giocatori di squadra, i B1 quelli che possono sfondare, e così via fino ai D, gli scarti. La scrematura non finisce qui: i più interessanti sono catalogati in tre categorie di prezzo: fino a tre milioni, tra i tre e i sei milioni, oltre i sei. Se un giocatore riceve tre rapporti positivi, Campos lo va a vedere di persona. Questo sistema ha portato il Monaco a costruire in due anni, sotto la gestione di Jardim (tecnico portoghese scelto da Campos) una squadra capace di vincere la Ligue1, di raggiungere la semifinale di Champions e contestualmente realizzare 300 milioni di plusvalenze con Mbappè e ‘i suoi fratelli’.

Nel 2017 Campos, paradossalmente, ha fatto un ulteriore salto di qualità accordandosi col Lille. Il dirigente portoghese è stato nominato direttore sportivo, su suggerimento di Marc Ingla – socio di Gerard Lopéz e direttore generale del club  – ma il ruolo più influente è quello di ‘consigliere’ del presidente lussemburghese, il cui rapporto principale si fonda proprio sull’attività di scouting. Il proprietario del Lille infatti, nel febbraio del 2017, ha costituito una società a Londra, la Scoutly Limited, (consociata a sua volta della Victory Soccer Limited che detiene il 95% del Lille), dedita espressamente alla ricerca e valutazione di nuovi giovani calciatori. Tale società è posta sotto l’autorità di Luis Campos, che di fatto dunque – oltre ai suoi osservatori – ne controlla altri 30 tra reclutatori principali e secondari che operano in tutto il mondo. Il sistema di valutazione è lo stesso utilizzato in precedenza al Monaco. Al termine dell’attività di scouting i calciatori vengono offerti direttamente al Lille. Essendo di proprietà di Scoutly Limited, il loro database è unico. La sua specificità si trova anche nel suo contenuto molto complesso, che viene sviluppato da un algoritmo basato su dati di giocatori specifici e in evoluzione come caratteristiche tattiche, tecniche, cognitive, atletiche, psicologiche, nutrizionali, mediche, familiari e sociali.

FENOMENO E FRIZIONI – “Per noi è un lusso avere accesso a questo database che copre fino alla 3a divisione serba e ci permette di seguire in dettaglio fino a 1.300 giocatori ogni stagione”, ha spiegato recentemente in un’intervista ai microfoni de Le Figarò, proprio Gérard Lopez, che ha aggiunto: “Luis Campos è il motore della nostra società, delle idee del tecnico e delle mie. Abbiamo la più grande cellula di reclutamento in Francia, forse una delle più grandi in Europa”. Il database pantagruelico dei giocatori alimentato per anni da Luis Campos nel suo software (Scouting System Pro) ha permesso al Lille di fare economia (le cessioni con maxi plusvalenze di Pepè all’Arsenal e del suo sostituto Osimhen al Napoli) ma anche di centrare dopo 7 anni l’accesso alla Champions League.

Recentemente Campos – che non viene direttamente stipendiato dal Lille ma attraverso la sua società – ha annunciato di voler sviluppare un’altra applicazione in grado di analizzare le capacità psicologiche dei giocatori, affidandosi in parte alle loro attività sui social network perché, per lui, è possibile utilizzare i social media come un’istantanea della mentalità di un giocatore: “Ad esempio, se nel momento in cui un giocatore ha un problema, invia un tweet aggressivo molto rapidamente, è un giocatore emotivo, un giocatore che non riesco a stare calmo. “Se sul suo Instagram è sempre alle feste, su una barca o in una discoteca? Quindi prendi tutti i post sui social media e altro ancora. ” (fonte SkySports UK).

“Luis è molto richiesto, è vero. Ma è molto felice nel club, dove gode di molta indipendenza e molta libertà. È vincolato da un contratto al Lille a lungo termine tramite la sua azienda. E non parlo di due o tre anni. Ma questo non significa che sia ammanettato“. Parole di Lopèz che potrebbero tramutarsi in realtà nei prossimi giorni. Dalla Francia infatti segnalano alcune forti frizioni tra Campos e il dg Marc Ingla. Il dirigente portoghese rivendicherebbe una maggior libertà d’azione, mentre come spiegato in precedenza, qualsiasi operazione di mercato o calciatore scovato da Campos, per esser acquistato, deve obbligatoriamente passare dall’avallo del Dg. Contrasto che, secondo i media francesi, porterà ad un leggero ridimensionamento di ruolo del dirigente spagnolo, ad appannaggio di una maggior autonomia per Campos, che insieme al presidente del Lille ha definito a luglio l’acquisto del Royal Excel Mouscron, piccolo club belga, come società satellite. Qualora Campos dovesse decidere di lasciare il Lille per accettare altre offerte (come quella della Roma), avrebbe una ulteriore difficoltà: per motivi fiscali e per continuare a godere di una tassazione agevolata, il lusitano deve risiedere obbligatoriamente a Montecarlo per almeno 6 mesi. I Friedkin accetteranno, nel caso, questo compromesso? A breve lo scopriremo…

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.