L’AVVERSARIO – il Livorno.

L’AVVERSARIO – il Livorno.

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livorno«Livorno è una piazza particolare, la gente non vuole campioni, ma uomini veri, disposti a sposare una causa». Così si è espresso una volta Osvaldo Jaconi, ex allenatore e calciatore.

Roma-Livorno è una sfida dai significati particolari. Innanzitutto, le partite testa-coda nella storia giallorossa sono sempre ricordate con un pizzico di timore dai tifosi, poichè riportano alla mente trascorsi che poche soddisfazioni hanno dato loro. Poi perché proprio questa sfida ha due precedenti abbastanza recenti che sono costati cari dalle parti di Trigoria. Quello del 2007/2008 (1-1) e i relativi 2 punti persi che alla fine dell’anno risultarono decisivi per la perdita dello scudetto della squadra allora allenata da Luciano Spalletti, mentre la sconfitta del 2009/2010 (0-1) ha una sinistra coincidenza: l’arbitro era allora, come lo sarà domani, Carmine Russo.

Detto questo, la sfida che Totti e compagni si apprestano ad affrontare, vedrà un Livorno in crisi di risultati e di gioco. Quello che nell’ambiente toscano si imputa agli amaranto non è tanto la mancanza di risultati (il Livorno è reduce da quattro sconfitte di fila) quanto piuttosto una mancanza di cattiveria agonistica, ingrediente necessario per un gruppo che come obiettivo ha la salvezza.

In numeri del girone di andata dei toscani sono abbastanza eloquenti: 13 punti, frutto di 3 vittorie, 4 pareggi e ben 12 sconfitte. Il dato che allarma è il totale dei gol fatti (16) a fronte dei 33 subiti. Per quanto riguarda i dati in trasferta, le tabelle parlano di 4 punti (1 vittoria, 1 pareggio e 7 sconfitte) con 5 reti all’attivo e 16 al passivo.

Nelle file del Livorno milita l’ex romanista Leandro Greco, tornato in Italia quest’anno dopo la felice esperienza all’Olympiakos, con il quale ha vinto Campionato e Coppa di Grecia, collezionando 36 presenze con una rete, messa a segno in Champions League.

La stella del gruppo è il centravanti Paulinho, che in questa prima parte di stagione ha totalizzato 6 reti in 19 presenze, sicuramente l’arma più pericolosa della squadra allenata da Attilio Perotti, subentrato in corsa a Davide Nicola, tecnico che nella stagione appena trascorsa ha riportato in Serie A la squadra del presidente Aldo Spinelli.

Insomma, tutto dipenderà da come la Roma affronterà il match. Se sarà concentrata e determinata, come quasi sempre quest’anno, potrebbe essere un pomeriggio di relativa tranquillità. Altrimenti, se la testa dovesse essere già al quarto di finale di Coppa Italia di martedì con la Juventus, potrebbe esser archiviata come una delle occasioni perse che tanto vogliamo evitare di rivivere.

 

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