Dopo il secondo pareggio consecutivo rimediato a Bergamo contro l’Atalanta, la Roma di Luciano Spalletti torna in campo per il turno infrasettimanale, per affrontare il Torino di Ventura, avversario mai banale e che attraversa un ottimo periodo di forma.
TORINO – Cinque anni sulla stessa panchina, come mai gli era capitato prima nella sua carriera: parliamo naturalmente di Giampiero Ventura, che sotto la Mole sembra aver trovato la sua casa, sebbene il suo futuro rimanga ancora nell’incertezza più assoluta. Il calciomercato estivo aveva creato di per sè già una bella dose di entusiasmo, avendo il club saputo resistere alle avances per Glik, Maksimovic e Bruno Peres, e con gli acquisti di tre giocatori italiani, tra i più promettenti della nostra Serie A: Baselli, Zappacosta e Belotti. L’obiettivo di inizio stagione era provare a ritornare in Europa League, ma dopo il positivo avvio le cose si sono iniziate a complicare. Nelle prime uscite infatti i granata si erano ben comportati, riuscendo a centrare 13 punti nelle prime sei giornate. Poi però sono fuoriusciti i primi problemi: una squadra compassata che non recepiva più gli stimoli dell’allenatore, il litigio di Fabio Quagliarella con la curva Maratona per la sua ‘non esultanza’ a Napoli, le contestazioni di metà campionato per tecnico e giocatori. Il numero 27 ha dovuto fare le valigie e rifare il tragitto Torino-Genova, sponda blucerchiata. Al suo posto è tornato il figliol prodigo, Ciro Immobile, capocannoniere nella stagione 2013-14 prima del suo pellegrinaggio per l’Europa, tra Germania e Spagna. Lo scugnizzo ha ritrovato subito il feeling con il Toro, firmando la rete su rigore all’esordio e poi una doppietta a Palermo, prima di adagiarsi come i suoi compagni su una salvezza ormai messa in cassaforte. È stato però un pensiero azzardato, che poteva portare a un complicato finale di campionato, se con l’Inter a San Siro non fosse arrivata la svolta: il 2-1 in rimonta ha riaperto un nuovo ciclo di vittorie, al momento fermo a 3, che ha permesso ai granata di scalare posizioni e raggiungere quota 42 punti in classifica. Curiosamente anche prima della gara d’andata, finita in parità dopo un rigore regalato dai giallorossi nei minuti di recupero, la formazione di Ventura era riuscita a sbloccarsi nelle due sfide precedenti, dopo un altro periodo d’appannamento. Il gioco del tecnico genovese è stato sempre molto semplice ed efficace, sempre difficile da misurare per gli avversari, con continue verticalizzazioni e movimenti incrociati delle punte; fondamentale anche l’utilizzo degli esterni del centrocampo a cinque e gli inserimenti delle mezzale, ruolo interpretato alla grande quest’anno da Baselli, cresciuto esponenzialmente in terra piemontese. Il gallo Belotti invece, ex Palermo, ha avuto difficoltà a inserirsi nel nuovo ambiente, ma è esploso nel girone di ritorno, arrivando a mettere a segno 10 reti complessive. Sarà lui anche questa sera il centravanti degli ospiti, con Martinez al suo fianco, vista la contemporanea indisponibilità di Immobile e Maxi Lopez. Larghi a centrocampo dovrebbero giocare Molinaro e Bruno Peres, da un anno in orbita Roma, ma occhio alla sorpresa Zappacosta dall’inizio. La retroguardia sarà composta da capitan Glik, Bovo e Moretti, davanti all’estremo difensore Daniele Padelli.
PRECEDENTI, EX E CURIOSITÀ – Sono 70 i precedenti all’Olimpico tra Roma e Torino, con 44 vittorie giallorosse, 13 del Torino e 13 pareggi, l’ultimo dei quali risale a 21 anni fa (1-1). La stagione scorsa invece la formazione di Rudi Garcia surclassò i granata con un netto 3-0, con la prima firma italiana di Seydou Keita. Non ci saranno ex in campo, fatta eccezione per Cesare Bovo, nato e cresciuto nella capitale; il difensore ha infatti indossato la casacca della Roma per 22 volte tra il 2005 e il 2006. I ragazzi di Spalletti possono infine contare su una statistica positiva: il maggior numero di vittorie in Serie A della Lupa sono arrivate proprio contro il Torino, ben 57 volte.
