Le grandi manovre per il canale tv della Lega dal 2021

Le grandi manovre per il canale tv della Lega dal 2021

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LA REPUBBLICA (M. PINCI) – La Serie A guarda già al futuro. Con una missione, su tutte: dare il via al progetto, immaginato da tempo, del canale della Lega. Un’operazione sul modello Liga spagnola, quello che Mediapro avrebbe voluto arrangiare in fretta e furia, e che consentirebbe ai club di essere indipendenti ed evitare di ripetere la disastrosa esperienza dell’ultimo anno. Squadre contrarie non ce ne sono, per lavorarci c’è tempo fino al 2021, quando scadrà l’assegnazione dei diritti televisivi del campionato italiano a Sky e Dazn. L’idea però è partire subito. Individuando il nuovo amministratore delegato a cui affidare il compito. Nell’assemblea in programma il 13 novembre a Milano il tema sarà discusso, una short list non sarà presentata, ma in corsa sono in tre: Alessandro Araimo, manager del canale Discovery per il sud Europa; Matteo Mammi, direttore programmazione e produzione di Sky Sport, ma anche Luigi De Siervo, ad di Infront. Che però rischia di bruciarsi: troppo legato al recente passato, quello dei due bandi andati a vuoto o l’affaire Mediapro, e a Bogarelli, beneficiario di una commissione da oltre 2 milioni sulla cessione dei diritti virtuali della A che ha indispettito più d’uno, in Lega. Almeno 10 club sostengono invece Mammi: il profilo ideale per lavorare al canale in maniera operativa, senza sovrapporsi al presidente della Serie A Micciché. Che sulla scelta avrà un peso specifico non secondario.

Domani la Serie A tornerà anche ad essere rappresentata in Consiglio federale, il primo presieduto da Gabriele Gravina. Primo giorno di scuola per Gianluca Zambrotta e Pietro Lo Monaco, per il presidente del Südtirol Walter Baumgartner e tre delle quattro donne del board, Stella Frascà, Maria Rita Acciardi e Gloria Giatras Zoi, con l’azzurra Sara Gama riconfermata in quota Assocalciatori. Torneranno Lotito (Lega di A), Nicchi (Arbitri), Tommasi e Calcagno (Aic), superato il dubbio sul tetto al numero di mandati introdotto dalla legge 8 del 2018. Sul tavolo, la questione della B a 19 squadre: il Consiglio di Stato ha spazzato il campo dall’ipotesi del ritorno a 22: il format resterà così, potrebbe essere proposto di accogliere il parere del Collegio di garanzia e reintrodurre l’Entella, ma è una strada quasi impercorribile. «Ma i livelli di giustizia sportiva devono essere incardinati nelle federazioni», il messaggio del presidente della Fifa Gianni Infantino. Che ha trascorso il weekend a Roma, con l’amico Gravina: il secondo consecutivo. La conferma di un solido legame tra la nuova Figc e la Fifa, che sostituisce il vecchio asse Tavecchio-Ceferin, ni Uefa. Oggi tra la confederazione europea e l’organizzazione mondiale del calcio i rapporti sono tesi. L’Italia ha scelto da che parte stare.

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