Le tv non pagano, la Fifa sì

Le tv non pagano, la Fifa sì

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IL TEMPO (S. PIERETTI) – I conflitti all’interno del sistema calcio rischiano di archiviare definitivamente il campionato di A. Il braccio di ferro tra il presidente del Coni Malagò e quello della Federcalcio Gravina è soltanto la punta dell’iceberg; litigano nelle commissioni scientifiche, litigano Aic e presidenti per la decurtazione degli stipendi mentre la Lega calcio alza il muro contro i broadcast televisivi che vorrebbero far slittare l’ultima rata di pagamento da 224 milioni per i diritti tv dell’attuale campionato. L’altra sera Dazn ha inviato una lettera alla Lega, nella quale intende ottenere un confronto per posticipare il pagamento, ma i presidenti – come dimostrato dal voto unanime contro la medesima richiesta di Sky – non intendono negoziare. E’ un momento drammatico dal punto di vista sociale, e la difficoltà si riverbera anche sul calcio internazionale; la FIFA ha avviato il suo piano Marshall donando alle federazioni 150 milioni, seguendo la strada tracciata dall’Uefa che due giorni fa aveva messo sul piatto delle 55 federazioni affiliate 70 milioni (soldi che andranno ai club che hanno messo a disposizione delle Nazionali i propri calciatori ndr).

Nel resto d’Europa la ripresa agonistica stenta a decollare, gli allenamenti sono ripresi soltanto in Germania, ma il Ministro del Lavoro sembra intenzionato a imporre – durante le partite del campionato – le mascherine ai calciatori; per ora è una proposta, potrebbe diventare un’imposizione che ha già attirato lo scetticismo degli addetti ai lavori. Anche in Austria sono ripresi gli allenamenti delle squadre professionistiche: un calciatore del Mattersburg é finito in quarantena dopo i controlli sostenuti durante la visita di idoneità prima della ripresa degli allenamenti. Il resto dei giocatori – negativi al test – hanno ripreso ad allenarsi.

Si prova a ripartire anche in Spagna, ma le polemiche non mancano, soprattutto per la scarsa disponibilità dei tamponi che il Ministro della Sanità non intende dare ai calciatori asintomatici; la posizione del governo spagnolo ha indotto la Liga ad una brusca frenata aspettando chiarimenti sui test. Scelta che di fatto congela la data di ripresa degli allenamenti che prevedono una serie di fasi e di controlli tra cui allenamenti in gruppi da sei, docce a casa e test all’interno delle vetture private dei singoli calciatori.

In Francia la ripresa è ancora lontana, ieri è stato ricoverato in terapia intensiva di Junior Sambia, giocatore del Montpellier. L’Olanda ha definitivamente chiuso il campionato senza assegnare il titolo all’Ajax che – grazie alla differenza reti – accederà alla fase a gironi di Champions League con l’Az Alkmaar ai play off. Campionato sospeso anche in Belgio, mala federazione belga ha deciso di assegnare il titolo al Bruges. Intanto il presidente del Coni Malagò annuncia che lunedì consegnerà il protocollo scientifico e organizzativo per tutti gli sport al ministro Spadafora.

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