L’ira del Principe: “De Rossi scaricato con un tweet, Pallotta non ha...

L’ira del Principe: “De Rossi scaricato con un tweet, Pallotta non ha avuto rispetto”

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LEGGO (F. BALZANI) – Sarà un Olimpico sold out. Come lo fu per Bruno Conti, Aldair e Totti. E come in Europa è stato per Gerrard, Terry e Del Piero. L’addio di De Rossi ha scosso la piazza di Roma ma non impedirà ai tifosi giallorossi di salutare l’ennesima bandiera che se ne va e che ha deciso di comprare una pagina di giornale per ringraziare la sua gente. Domenica sera contro quel Parma, che ricorda un lontano scudetto nel 2001, saranno in 62 mila (22 mila abbonati più 40 mila biglietti). Niente discorsi al microfono, ma una sobria celebrazione a fine partita e un giro di campo da lucciconi agli occhi. Conosce bene quella sensazione Giuseppe Giannini, detto il Principe. La sua festa d’addio, dopo pochi giorni dallo scudetto della Lazio, fu rovinata dalla contestazione anti Sensi e da un’invasione di campo che guastò una giornata iniziata nel migliore dei modi. C’è timore per una forte protesta anti Pallotta pure domenica sera. L’amato capitano degli anni ’90, oggi opinionista a Centro Suono Sport nella trasmissione 1927 la Storia Continua, sa bene cosa si prova ad essere scaricato dopo anni di amore: «Ci sono analogie, ma non mi va di parlarne visto che non ci sono più alcune persone. Capisco i motivi della contestazione e temo rovinerà una bella serata. Fossi in De Rossi diserterei. Sinceramente la notizia mi ha sconvolto. Daniele meritava ben altro rispetto. Ma come si fa a scaricare un giocatore con 600 presenze tramite un tweet? Ci sarà sold out? Saranno felici a Trigoria, il fatto di comunicarlo prima mi sembra una furbata della società per fare cassa al botteghino».

Anche sulla scelta tecnica il Principe è scettico: «Non rinuncerei mai a uno come lui. Temo la scelta sia stata presa dal nuovo allenatore scelto da Baldini». Il consulente che avvierà l’ennesima rivoluzione: «Utilizzo il ciclismo. La Roma ha sempre viaggiato in pianura negli ultimi 4-5 anni, senza grosse complicazioni, adesso davanti a sé ha una salita impervia. Questo per dire che anche dalle parole di Ranieri si è compreso che la società dal punto di vista degli investimenti dovrà dismettere, non rilanciare». A dare l’addio (da dirigente) potrebbe esserci anche Totti per il quale non è arrivata alcuna offerta ancora: «Si dice possa diventare direttore tecnico. Forse è la nostra ultima speranza, è l’unico che può tirarci fuori da questo pantano». In tribuna ci saranno tanti ex per salutare l’amico De Rossi: da Dacourt a Osvaldo passando per Delvecchio e Toni.

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