Conferenza stampa, Luis Enrique: “Forse sono troppo convinto delle mie idee, ma...

Conferenza stampa, Luis Enrique: “Forse sono troppo convinto delle mie idee, ma sono fatto così. Non ho mai parlato di transizione o di obiettivi”

SHARE

Luis Enrique ha risposto alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa della vigilia di Roma-Lazio. Ecco le parole del tecnico asturiano:

A questo punto della stagione, con la Roma fuori da due competizioni, cosa rappresenta per lei il derby?

Buongiorno. Dal primo giorno in cui sono arrivato so che il derby è una partita molto speciale, in cui non si giocano solo 3 punti. Tutto il tifo aspetta questa partita e ho dato il rinforzo sia a me che alla squadra per arrivare nelle migliori condizioni.

La partita più importante della sua carriera?

No.

Sente che a livello ambientale questa può essere la partita della svolta?

Non lo so, sono preoccupato di tutto quello che posso controllare. Che è una partita speciale lo so, la stiamo preparando al 100% per superare un avversario forte, che sta facendo un ottimo campionato. Spero che l’atmosfera sia un argomento in più per avvicinarsi alla vittoria. Quando vado per la strada sento quasi tutto buono.

Sei dovuto tornare sulla questione De Rossi? Se ne è parlato molto

Non leggo e non leggerò i giornali. Quando sono arrivato qua volevo dei comportamenti in campo e fuori dalla squadra, penso ancora la stessa cosa. E’ importante sapere anche cosa la squadra deve fare quando è insieme e ci stiamo preparando ad una partita. Ho un rapporto coi calciatori vicino, perchè so cosa significa essere giocatore ancora. Un calciatore ha sempre una mentalità individuale, l’allenatore pensa prima alla squadra, è normale, deve essere così. Sono arrivato a giugno, oggi è marzo, sarà così fino a quando starò qua. E’ una coerenza che mi fa essere convinto delle mie idee, una squadra si costruisce anche fuori dal campo.

Comunque non hai più toccato l’argomento

Non mi piacciono le regole ma quando sono arrivato ho detto due cose che vorrei si rispettassero. Nessuno mi ha detto di no, per tanta gente è un dettaglio stupido, una cosa fatta male, ma per fare qualcosa in più, per diventare una squadra campione, sono importantissimi dei dettagli.

A Bergamo la squadra è crollata psicologicamente. Le sembra pronta psicologicamente per il derby?

E’ prontissima, qualunque calciatore è prontissimo per un derby, ache gli infortunati. Si gioca col cuore, con la passione: è importante controllare la testa e non essere troppo motivato. La squadra che può ancora essere sia terza che sesta che settima. Domani non solo si gioca con la Lazio, ma anche con un avversario diretto per la Champions o per la Uefa.

Questo derby conta più per la Lazio o per la Roma guardando la classifica? Per lei la Lazio è una big?

Si vedrà alla fine del campionato per chi sarà stato più importante. Non lo so, non faccio pensieri alla lontana, l’obiettivo ora è il derby e come fare male alla Lazio, che, ripeto, è una squadra di alto livello, sempre terza o quarta in classifica. Questo è un ottimo obiettivo.

Quale spirito vuole nei suoi giocatori?

Con quello delle ultime 4 partite giocate in casa: Parma, Inter, Bologna e Cesena, un gol, anzi no due gol incassati e non so quanti fatti. Con questa mentalità e con questa attenzione e con questa disponibilità. E anche con la mentalità vista nel primo tempo dello scorso derby: non ho dubbi sulla proposta che farà la Roma, ovviamente non so se lo farà bene o male, ma questo significa tanto per me.

E’ stata una settimana complicata per entrambe le squadre. Come ci arrivano dal punto di vista mentale? Lei è d’accordo con Sabatini, che ha detto che il derby può essere fondamentale per il terzo posto?

Non so come ci arrivi la Lazio, ma qui succede sempre qualcosa è so che è importante dimenticare tutto prima: la squadra che penserà solo a fare il proprio lavoro può fare qualcosa di importante. Noi giochiamo in casa con 3/4 dello stadio a tifare per noi… Credo che questo può essere importantissimo per la fiducia della squadra. Sabatini? Non sento niente, se lo ha detto bravissimo, se non lo ha detto sarà stata un’interpretazione di un giornalista.

Sabatini ha parlato di moderata paura nel gruppo, Simplicio ha detto che non conoscete questa parola. Chi ha ragione?
Che devo fare io? Fare il tifo per Simplicio o Sabatini? E’ come nella vita, a volte c’è paura, a volte no!

Sarà una sfida tra due squadre molto differenti anche dal punto di vista anagrafico. Peserà più la vostra freschezza o la loro esperienza?
Questo non lo so, ma sono fiducioso, molto fiducioso. Questa settimana è stata un po’ diversa perché c’erano tanti calciatori con la Nazionale, ma ho visto un’ottima aria per fare una partita stimolante, unica e bellissima per il pubblico. Di questa partita ho sentito parlare tantissimo prima di venire qua e ora la aspettiamo con piena fiducia. E’ un’opportunità unica di difendere la tua squadra e venire riconosciuto dal tifo come un calciatore di livello. Non deve esistere paura.

Roma fuori presto da Coppa Italia ed Europa League

Non serve che me lo ricordi, lo so.

Se la Roma perdesse andrebbe a -10 dal terzo posto. Sarebbe una stagione fallimentare?

I risultati marcano quello che ha fatto l’allenatore. Lo vedremo a fine stagione, tranquillo, e mi prenderò la mia responsabilità come ogni giorno. Se vinciamo il derby andiamo a-4 dalla Lazio che è quello che andrà a succedere, vediamo.

Per una squadra con un pubblico così importante, è una partita speciale per i giocatori spagnoli?

Non solo per i giocatori spagnoli, non conta la nazionalità. Se sono brasiliani, spagnoli, peruviani. Tutti hanno la stessa maglia, è una partita importante per tutti, per me in primis, vogliamo conquistare i tre punti”.

Klose ha detto di temere molto Borini e Totti. La partita verrà decisa dal gioco di squadra o dai singoli?

Può darsi sia uno che l’altro o tutti e due i fattori insieme. La Roma dovrà fare il suo abituale gioco di squadra.

Ha giocato il derby sia a Madrid che a Barcellona. Che differenze ci sono col derby romano?

Sono diversi perché quando giochi in Spagna si gioca una partita grande, che però non è un derby e lì c’è il 98% del pubblico che tifa la squadra di casa. Qui invece è diverso, c’è una curva per la squadra in trasferta e per questo diventa una partita cattiva, bella, con un tifo che sembra quello di una finale di Coppa. Comunque in Spagna succede lo stesso: è anche lì una partita che i tifosi aspettano, un obiettivo chiaro della stagione. Conosciamo l’importanza della partita.

Parlando delle due rose, quale ritiene più competitiva?

Della Lazio posso solo dire che sta facendo bene, è allenata da un grande allenatore con una grande esperienza e sta facendo bene. E’ sempre stata su in classifica e ci sarà grande difficoltà.

No scusi parlo proprio degli organici

Io parlo della Roma, non parlo della Lazio primo perché non conosco al 100% il loro livello non guardandoli da vicino. Penso che la Roma è in crescita e sono contento della rosa che ho a disposizione.

Questo è un anno di transizione senza obiettivi particolari. Lei pensa che la Roma sia in debito con la fortuna?

Ogni giorno si lavora alla fortuna, non penso al resto. Non ho mai parlato di transizione o di obiettivi. Ogni giorno voglio vincere la prossima partita e prendere 3 punti, il resto lo lascio perdere.

 

 

 

NO COMMENTS

Comments are closed.