Lotito, dagli arbitri quanti altri favori vuoi?

Lotito, dagli arbitri quanti altri favori vuoi?

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IL ROMANISTA (D. GALLI) – A.A.A., anzi B.B.B. visto che si parla di Lazio: cercasi una task force che possa spiegare a Lotito alcuni elementari concetti. Tipo che non è il caso che parli di regolarità nel calcio uno condannato dalla giustizia sportiva per Calciopoli e che nel 2006 dava ragione a Delio Rossi, che voleva «ammorbidire» il Lecce.
Oppure tipo che la possiamo pure istituire una task force che controlli la regolarità del campionato. A patto, però,che l’A-Team laziale vada a verificare anche eventuali scandali delle stagioni precedenti. Quella scorsa? Sì, e già che c’è pure di quella 2007/08, dove l’Inter ci ha scippato uno scudetto stravinto. E ancora: tipo che la Roma, vincendo a Udine («fortunosamente» secondo Reja, che ha battuto il Parma con 2 tiri contro i 2000 degli emiliani),ha fatto un favore gigantesco alla Lazio, adesso quarta in classifica. Ci abbiamo ripensato: se task force deve essere, per Lotito prendete gente brava. Il giorno dopo, il presidente del club che si richiama ai valori della Grecia pur essendo retrocesso per il calcio scommesse non ci ripensa. Anzi, si scandalizza che nessuno l’abbia seguito nella sua campagna in pieno stile-Moralizzatore. «La mia task force ha creato scompiglio? Sono allibito. Io difendo il sistema», dice. «Io – puntualizza -non ho fatto riferimenti a situazioni specifiche, ho solo detto che il sistema deve essere gestito in modo trasparente. Mi sarei aspettato un coro di adesioni, è sorprendente che qualcuno invece si preoccupi. Sia chiaro: io non chiedo che la Lazio venga tutelata, noi chiediamo che venga protetto il sistema all’interno del quale c’è anche la Lazio».
Ah. Adesso è tutto più chiaro. Dunque, Lotito invoca la task force. Ma lo fa per il sistema. Lo fa per noi. E l’anno scorso? Presidente, risponda: come commenta la vergogna di Lazio-Inter 0-2, oh nooo, terzultima giornata dello scorso campionato? Le rinfreschiamo la memoria con qualche dichiarazione del post partita. Come quella di Kolarov. «Una cosa del genere – taglio così il laterale – non l’avevo mai sperimentata. Invece di aiutarci nella lotta per la salvezza, siamo stati fischiati dai nostri stessi tifosi dall’inizio alla fine della partita. A loro non interessava il nostro impegno ma solo che l’Inter raggiungesse il suo obiettivo». Kolarov non è il solo a riconoscere le pressioni. Anche Brocchi ammette: «Condizionati dal pubblico? Un po’ sì, qui a Roma c’è una situazione un po’ paradossale, non nascondiamoci». Idem il tecnico in seconda,Giovanni Lopez: «Certo, il clima surreale dello stadio che tifava contro di noi qualche problema ce l’ha creato». La Procura di Tivoli aprì addirittura un’inchiesta. Quella federale non diede invece segni di vita, e questo sì che meriterebbe una task force. «Mi auguro – dice ancora Lotito – che la lotta in campo sia nel rispetto delle regole, mi auguro che i risultati dipendano dal merito delle squadre. La qualificazione alla Champions League ha un enorme valore finanziario. La Supercoppa e la Coppa Italia,ad esempio, valgono 1-2 milioni. L’iscrizione alla Champions League, invece, comporta entrate per decine di milioni. Cambiatutto, cambia la sussistenza di una società soprattutto nell’ottica del fair play finanziario. Se si dovessero verificare situazioni che alterano i risultati, io ho il dovere di tutelare la Lazio che è una società quotata in Borsa». Ah, e la Roma non lo era? E poi, caro presidente, ma lei è proprio sicuro che lo scorso campionato è stato regolare, regolare, regolare? No, perché andando a rivedere i film di Cagliari-Lazio, Parma-Lazio e Genoa-Lazio, qualche dubbio viene. Lotito, invece, di dubbi non ne ha: «La Roma favorita adesso che viene ceduta? Non sono abituato a fare dietrologia, non ho questo tipo di preoccupazione. Mi auguro che siano solo fantasie mediatiche messe in giro per creare discussioni». Fantasie mediatiche come quelle che agitavano i nostri sonni prima di Lazio-Inter. Dài, ti pare che una squadra si consegna a un’altra per fargodere la propria tifoseria? Oh nooo, è impossibile. Lotito non fa retromarcia, Reja sì. O quantomeno una mezza retromarcia. Domenica aveva bollato la Roma come «fortunata». «Non so – aveva commetato – se la situazione societaria della Roma, con un passaggio di proprietà, possa determinare questa “fortuna”. Mi auguro di no…». Il day after, è lo stesso Reja ad accorgersi di averla sparata grossa. Troppo grossa. Ma il bello è che, secondo il tecnico, «ci sono state polemiche esagerate». Esagerate? Beh, alludere che se la Roma va in Champions è perché Unicredit la sta cedendo non è sicuramente elegante. O no? L’allenatore prova a correggere il tiro. Tentativo fallito. «Nel postpartita di Lazio-Parma, ho detto semplicemente che la Roma è una squadra fortunata. Anche a Udine, per esempio, poteva andare sotto e invece ha trovato il gol decisivo su una rimessa laterale al 95’ (insistiamo: il Parma avrebbe potuto vincere 25 a 2, ndr). Insomma, sono bravi e fortunati. Dispiace creare polemiche che non hanno senso. Ma Roma è fatta così. Si cerca sempre di trovare spunti per fare polemica». Chissà, magari la task force di Lotito potrà trovare chi l’ha innescata.

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