Luci e ombre nel poker giallorosso con il Barça del “nemico” Malcom

Luci e ombre nel poker giallorosso con il Barça del “nemico” Malcom

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IL MESSAGGERO (L. TONGUE) – La Roma è in rodaggio e si è visto sul terreno di gioco dell’At&t Stadium di Dallas dove i giallorossi, davanti a 50 mila spettatori, hanno battuto 4 a 2 il Barcellona delle seconde linee. Di Francesco cambia tutto rispetto alla partita contro il Tottenham, schierando in campo 9 giocatori nuovi su 11, gli unici confermati sono Manolas e Santon: la difesa non balla (Marcano invia altri segnali positivi), il centrocampo formato da Strootman, De Rossi e Lorenzo Pellegrini è più affidabile anche se vittima troppo spesso del tika taka blaugrana e l’attacco con Kluivert, Dzeko ed El Shaarawy dà spunti interessanti specialmente sulla fascia destra, quella occupata dall’olandese. Le squadre restano le stesse per 60 minuti, la Roma va in bambola per 20, ma non perde conoscenza nonostante il primo gol dei catalani che arriva a sei minuti dall’inizio dopo un’azione concretizzata da Rafinha (tra i migliori in campo). I giallorossi accusano il colpo, Manolas e Pellegrini si innervosiscono (il greco se la prende con Malcom e a fine partita si spintona con Vidal che cerca di difenderlo), ma Kluivert porta ordine con le sue accelerazioni fulminanti che lasciano sul posto la difesa del Barcellona. Grazie a una sua percussione in area fornisce l’assist a El Shaarawy del momentaneo pareggio nel primo tempo. I cambi al 15’ della ripresa hanno rotto tutti gli schemi consentendo ai giallorossi di dilagare segnando tre gol negli ultimi 15 minuti, ma poco prima Malcom ha dimostrato quanto sarebbe stato utile sulla fascia destra romanista. Il brasiliano, probabilmente stimolato dalla seconda partita in maglia blaugrana, ha dato dimostrazione di grandi doti tecniche e un piede capace di colpi insidiosi: è sua la sponda al volo a Munir preludio dell’assist a Rafinha, è suo il gol del 2 a 1 nella ripresa ed è sua la punizione che si stampa di poco alta sopra l’incrocio dei pali della porta protetta da Mirante.

ESORDIO OLSEN
Hanno giocato un tempo ciascuno i due nuovi portieri della Roma: Olsen non ha realizzato nessuna parata straordinaria, ma è comunque apparso sicuro sulle palle basse nonostante i 198 centimetri di altezza. Lo svedese deve prendere confidenza con la lingua italiana, conoscere meglio i suoi difensori e ascoltare le direttive del preparatore Savorani. I margini di miglioramento ci sono, ma il tempo è poco perché la stagione è alle porte e il Barcellona che la Roma potrebbe pescare in Champions League non giocherà la squadra B.

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