Mancini, nasce l’Italia: rischia Kean, spera Sensi

Mancini, nasce l’Italia: rischia Kean, spera Sensi

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L’ora delle scelte e del tormento. “La partita contro San Marino qualche dubbio in più me lo ha fatto venire“, racconta Roberto Mancini. È il momento della verità. Oggi nel tardo pomeriggio il c.t. annuncerà la lista dei convocati per l’Europeo: 28 nomi che diventeranno 26 entro la mezzanotte del primo giugno quando bisognerà consegnare la lista all’Uefa.

L’allenatore azzurro, dopo la settimana corta in Sardegna, ha scelto di rinunciare alle riserve nel senso classico del termine. Il motivo per cui ne chiama due in più è essenzialmente di natura fisica: valutare bene le condizioni di Stefano Sensi e Giacomo Raspadori, che intriga Mancio anche se con l’azzurro dei grandi non ha giocato neppure un mino.

La sorpresa potrebbe essere l’esclusione di Moise Kean, attaccante che nel Paris Saint Germain ha segnato 13 gol e costretto più di una volta Icardi alla panchina. A Mancini piace moltissimo, tanto da considerarlo un’alternativa importante a Belotti e Immobile. Ma Kean ha sbagliato tutto contro San Marino, la partita e soprattutto l’atteggiamento. Un’occasione sprecata.

Bernardeschi è invece sicuro della convocazione. L’altro dubbio è a centrocampo ed è legato alle condizioni di Stefano Sensi, alle prese con l’ennesimo guaio muscolare della sua tormentata stagione. Cristante non convince il c.t. Il problema è che anche Verratti è infortunato e rischia di saltare le prime partite. Mancini ci vuole pensare sino all’ultimo: o Sensi o Cristante. Pessina, invece, farà parte della spedizione. Il terzo portiere, dietro Donnarumma e Sirigu, dovrebbe essere Meret anche se venerdì ha giocato Cragno. E in difesa gli indizi portano a Toloi a danno di Gianluca Mancini.

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