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Marcano: “Ho scelto la Roma per il progetto, la squadra, lo staff e il futuro. Qui c’è grande competitività”

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RITIRO ROMA 2018 – Ai microfoni di Roma Tv, è intervenuto questa mattina il neo difensore giallorosso Ivan Marcano, arrivato dal porto un mese fa a parametro zero:

Prime sensazioni nella tua esperienza alla Roma?
“Per il momento bene, sono qui da poco e mi sto ambientando per cercare di aiutare la squadra al prima possibile e al meglio”.

Abbiamo avuto l’impressione di un professionista serio, ti descriveresti così?
“Lo sono sempre stato, questo ha a che vedere con le mie radici e con il tempo si acquisisce anche con la professionalità”.

Il livello di competitività sembra già alto, che ne pensi?
“Come logico che sia che in un grande club, il livello di competitività deve essere alto anche nelle partitelle”.

Ti aspettatavi così la Roma? Qualche compagno di reparto già lo conoscevi, questo ti facilita.
“No, ho trovato quello che imaginavo, grande livello e personalità. Oltre a Fazio e a Manolas conoscevo altri giocatori”.

Ha influenzato la tua scelta di venire qui l’ exploit della Roma in Champions?
“Non soltanto ho guardato l’ultima stagione, che per la Roma è stata positiva, ma ho guardato il progetto, l’idea del club, il futuro, lo staff, i dirigenti e la squadra”.

Com’è venire in Italia in cui si cura molto la tattica, ti sei preparato?
“L’Italia ha una cultura difensiva e tattica in generale, ma credo che dipenda molto dal club e dall’allenatore, in questo momento credo che in Italia gli allenatori siano tutti italiani, ma in passato ci sono stati anche stranieri che hanno imposto la loro visione, quindi credo dipenda più dall’allenatore”.

Ti sei posto degli obiettivi personali e di squadra?
“Ognuno ha i propri obiettivi personali, ma credo che prima debbano venire quelli collettivi. Si viene da una grande stagione, ma si punta sempre a migliorarsi, come dice il mister”.

Come ti senti ad avere in squadra un giovane di 18 nel tuo reparto (Bianda, ndr)?
“Sensazioni miste, un po’ mi preoccupa vedere compagni del 2000, ma è anche un orgoglio perché gioco da tanti anni e significa che sono approdato in un grande club”.

Hai trovato differenza di preparazione qui in Italia?
“Sono qui da cinque giorni, stiamo lavorando bene, ma il calcio sta andando verso una globalizzazione, non significa che tutti lavorino allo stesso modo ma che si lavora bene un po’ ovunque, lo dimostra anche il Mondiale”.

Chi vince il Mondiale?
“Credo che sulla carta la Francia sia favorita, ma la Croazia è competitiva, ha grandi giocatori, ha disputato supplementari e rigori ed è forte mentalmente”.

Capisci tutto in italiano?
“Probabilmente rispetto ad altri ragazzi che vengono da Paesi la cui lingua è molto diverso dall’italiano, sono avvantaggiato, ma è importante impararlo soprattutto nel reparto in cui gioco: è importante iniziare a comunicare con i compagni”.

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