Roma-Torino, Match Winner: Seydou Keita

Roma-Torino, Match Winner: Seydou Keita

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ROMA  TORINODifficile trovare un solo migliore in campo dopo una prestazione corale tanto convincente. Eppure c’è. Ancora una lezione di calcio. Guidato dalla calma dei forti, dalla consapevolezza di chi il calcio vero lo ha giocato e dominato, Seydou Keita ha preso per mano la Roma aiutandola a venir fuori da un periodo non brillante, che ha rischiato di minare le certezze costruite in quindici mesi di lavoro certosino. Appannamento fisico, insicurezza mentale, tutto alle spalle. Ieri la truppa di mister Garcia ha dominato un Torino non certo trascendentale, ma di sicuro non avversario abbordabile in questi giorni di vacche magre. Ma, dal primo minuto, si è capito che sarebbe stata una serata diversa. Pressing alto, al limite dell’area, a far subito capire quale fosse l’aria che tirava. E in tutto questo, il centrocampista maliano ha avuto un ruolo determinante. Diciotto palloni recuperati, frutto del lavoro di tutta la squadra in fase di copertura. Sessantanove passaggi riusciti, non guardando mai il pallone e giocando sempre e solo a testa alta, dirigendo un’orchestra che ha smesso di stonare, quando guidata con classe da tanti interpreti. Il gol, il primo in maglia giallorossa, arrivato con una rasoiata angolatissima che si è insaccata a fil di palo, è solo la ciliegina su una torta deliziosa, cucinata da chef di prim’ordine, regalata ai tifosi impazienti di tornare ad assaporare il dolce gusto della vittoria. Splendido il gesto con il quale ha coronato la propria marcatura, un bacio alla maglia e l’abbraccio ideale a tutto l’Olimpico, che lo ha adottato già dal primo giorno, alla faccia di chi lo etichettava come un giocatore bollito buono solo per far numero. Quando Ljajic segna e, polemico, si volta verso la tribuna stampa per zittire chi lo critica, lo porta a più miti consigli, facendogli capire che prima c’è la squadra, la prestazione, per non far parlare certe voci fastidiose. Anche questo è il professor Keita, istruttore saggio di alunni intelligenti che però si applicano a fasi alterne. Esce con un affaticamento muscolare alla gamba destra, che però serve per l’ovazione del pubblico e per regalare i primi minuti della stagione ad un altro guerriero, troppo a lungo sottratto agli occhi dei tifosi, quel Kevin Strootman che tornerà utilissimo nella battaglia per la vittoria finale.

Voto: 7.5

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