Carlo Mazzone, ex allenatore della Roma, è intervenuto ai microfoni di “A Tutto Campo” su RadioIES. Queste le sue parole
Sull’eliminazione dalla Champions: “Non immaginavo un’eliminazione simile, non mi sono piaciuti i comportamenti di alcuni giocatori. Si può pure perdere nel calcio, però noi lo abbiamo fatto male, perdendo d’immagine e di credibilità.”
Su De Rossi: “Non mi aspettavo da De Rossi un gesto così, in parte lo voglio giustificare perchè è molto attaccato alla maglia, però ci vuole più equilibrio. Lui e Francesco devono essere di buon esempio per i tifosi e per i compagni. Loro sono la bandiera della Roma, e un po’ ci sono rimasto male.”
Sulle diatribe per calciare i rigori: “Nella mia carriera da allenatore durante la settimana preparavo tutto quello che poi chiedevo la domenica. Comunicavo la formazione, l’atteggiamento tattico, l’avversario, e poi su un foglio scrivevo i comportamenti sulle palle inattive e i rigoristi, dove mettevo tre nomi. Il primo era il rigorista titolare. E poi gli dicevo “Se nessuno dei 3 se la sente, gli chiedo all’arbitro di tirarlo io”. Però comandavo io, decidevo io chi doveva tirare. Se loro non mi seguivano, io “je” correvo dietro. L’ultima parola deve essere sempre dell’allenatore, è lui che deve decidere”.
Per il derby, come giocare?: “Qualcuno me deve spiegare perché Totti e Borriello non possono giocare insieme.Uno è una prima punta affamata, l’altro è un trequartista splendido con qualità tecnica, il tiro da fuori, la rifinitura. Io con De Rossi ci parlerei prima, però poi lo farei giocare”.
