Missione Champions: tra casi, speranze e un nuovo modulo

Missione Champions: tra casi, speranze e un nuovo modulo

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GAZZETTA DELLO SPORT – Ermetica quanto una poesia di Quasimodo: nemmeno il tempo di farsi trafiggere da un raggio di sole, e sulla Roma si è rifatta subito sera. Battuta dalla Juve, tenuta a distanza dalla zona Champions, riassalita dai dubbi, percorsa da nuove inquietudini. Che sia già finito l’effetto Montella?

Gli occhi della tigre Su Jeremy Menez— nei cui sbalzi umorali a volte si riconosce tutta la Roma — l’ex centravanti non ha mai fatto troppa presa. Due settimane fa, se ne uscì in un’intervista a L’Equipe: «Montella non mi convince, non mi pare sincero» . Montella, lì per lì, incassò da gran signore. «Queste cose a me non le hai mai dette, ci parlerò di persona» . Devono essersi incrociati poco, perché domenica sera, nell’intervallo di Roma Juventus, c’è stata la resa dei conti. Molto vivace, dicono. La ricostruzione, in questi casi, va presa col beneficio del dubbio. Montella si sarebbe lamentato con Menez e Vucinic di alcuni atteggiamenti e mentre il montenegrino sarebbe rimasto in silenzio, Menez gli avrebbe risposto parecchio per le rime, e qualcuno a quel punto avrebbe alzato la voce. Tanto che Menez, subito dopo, si sarebbe molto sorpreso di tornare in campo. L’episodio, oltre ad essere l’ennesimo di genere della stagione, racconta delle inquietudini del ragazzo e ne conferma l’incompatibilità con Roma, e forse il calcio italiano. «Prematuro parlare del suo futuro» , ha detto ieri il suo agente Migliaccio. In realtà, chi farà il mercato della Roma è convinto di cederlo e spera di farci cassa per rinnovare la squadra. Franco Baldini, del resto, una volta disse di Menez: «Grande talento, ma non ha gli occhi del campione» . Per dire che manca di certa indispensabile ferocia agonistica.

Cambiare modulo, no? Quella che dovrebbe mettere in campo la Roma, se vuole tentare l’impresa di riagguantare il 4 ° posto (ballano 20-25milioni di euro). Domenica, Montella e Di-Benedetto si sono trovati sulla stessa ottimistica linea: «Sei punti sono recuperabili, possiamo farcela» . Ma come? L’Udinese, al confronto, è una succursale del Barcellona. E la Roma, oltre a perdere Mexes in una difesa già colabrodo, continua a mostrare certe fragilità, psichiche e fisiche. In questi casi, l’allenatore si fa venire un’idea — magari correggere il modulo e rimettere dentro Borriello, sperando in un contributo di gol e ferocia —, ma è lecito pretenderla dal giovane e inesperto Montella? Chi vivrà vedrà, anche pensando al futuro.

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