MONCHI: “La Roma deve imparare a gestire meglio vittorie e sconfitte. A...

MONCHI: “La Roma deve imparare a gestire meglio vittorie e sconfitte. A Crotone voglio vedere la mentalità giusta. In Champions senza paura! Alisson? Impressionante”

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Il ds della Roma, Ramon Monchi ha parlato ai microfoni di Roma Radio in vista dei sorteggi dei quarti di finale di Champions

“Dopo una vittoria così importante bisognerà avere lo stesso livello di concentrazione. Tutti vogliamo una Roma forte in tutte le partite“.

Qual è il rapporto di Monchi con la critica?
Non è facile trovare soluzioni, penso che dobbiamo capire e imparare a gestire meglio il successo e amministrare meglio la sconfitta. Questo è il primo problema che abbiamo a Roma, appena iniziamo a vincere siamo i campioni e appena c’è una sconfitta ci abbattiamo. Dobbiamo trovare equilibrio, la serata dell’altra notte è stata importante, ma dobbiamo continuare, non dobbiamo fermarci a una sola vittoria o una sola sconfitta. Siamo su questa strada, ma non è facile cambiare. Questo è il primo problema che abbiamo, state parlando con uno che era un portiere che è dovuto uscire dallo stadio con i tifosi che lo volevano picchiare (ride ndr). Era in aprile, una domenica di Pasqua, abbiamo giocato a Siviglia e tre mesi dopo siamo stati promossi. Se la squadra non vince è normale che arrivano le critiche e viceversa, devi essere preparato a questo, è la normalità. Bisogna sempre pensare alla prossima partita, nel calcio non c’è passato o futuro, c’è solo presente.

Bisogna riconoscere l’errore? 
Io ho fatto tanti errori, ma ho avuto la capacità di aver giocato male. Mettiamo l’esempio di Moreno, ero convinto che potesse essere un giocatore della Roma, ma per tanti versi non è andato bene. Me ne sono accorto e mi sono fermato, meglio fermarsi che continuare nell’errore. Questo ho imparato, quando ho fatto qualcosa contro la mia forma di lavoro ho sbagliato.

Era più forte Monchi o Alisson?
È impressionante, lui trasmette tanta tranquillità, serenità e equilibrio, per un portiere è importante. Quando giocavo i compagni dicevano: “dobbiamo fare un gol perché gioca Monchi” (ride ndr). E’ fortissimo, ho avuto la possibilità di lavorare a Siviglia con Garcìa e credo che Alisson sia migliorato molto per il lavoro che fa quotidianamente.

Bisogna giocare senza paura in Champions?
“La forza delle altre sette è evidente, credo che tutte vorrebbero la Roma, ma va bene, ce la giocheremo con tranquillità. Meglio così. Dico sempre che la mentalità è importante in questo momento, il gruppo è forte mentalmente dopo un successo così e deve crederci”

Per quello che va fatto a Crotone più importante la vittoria di Napoli o di martedì?
“Aver vinto tre partite di fila è importante per la fiducia, avere la possibilità che dipenda da noi il nostro cammino è importante. Dobbiamo pensare che con l’atteggiamento giusto possiamo vincere ovunque”

Se la Roma prende il Siviglia…
Il Siviglia è abituato a queste partite, anche la società. Io differenzio il professionista e la persona. Ci sono molte cose da gestire prima della partita. E’ difficile dire chi sia meglio trovare, tutte sono difficili. Ieri il Chelsea non ha meritato di perdere, solo che il Barcellona ha un giocatore che è pazzesco. Il City per me è il più forte, ma anche il Bayern che ha vinto 5-0 col Besiktas. Guardare le otto squadre qualificate è un orgoglio. Tutte le altre sette vogliono la Roma, ma meglio così. Anche il Manchester Utd voleva il Siviglia. La mentalità è importante. Il gruppo è forte per un futuro.

Dopo la pausa dal 31 marzo al 6 maggio la Roma giocherà ogni tre giorni…
“E’ il bello del nostro lavoro, giocare spesso è importante. Abbiamo parlato con Mauro e Umberto (Baldissoni e Gandini) della possibilità di sistemare alcune partite in termini di calendario, dobbiamo aspettare alcune situazioni. La parte più bella del calcio è giocare”

Lei è qui da tanti mesi ormai, l’organizzazione della Roma se l’aspettava così?
“Ho parlato tante volte con gli altri dirigenti, penso che a livello sportivo ancora dobbiamo aspirare ad essere allo stesso livello della società. Ho trovato una società moderna, strutturalmente forte, equilibrata. La crescita di una società deve essere verticale ma anche orizzontale, per supportare i momenti difficili. La Roma è una società moderna”

Le radio ci sono a Siviglia?
“Si abbiamo lo stesso, sia la radio ufficiale, sia la tv. Il Siviglia è stata una società pioniera in questo aspetto, da oltre 12 anni. Il Siviglia è cresciuto anche orizzontalmente oltre ad aver vinto”

Quanto sta lavorando per il futuro?
“Tanto, tantissimo. Abito qui a Trigoria praticamente, dalle 7:30 vado in palestra poi comincio a lavorare. La mattina sono più vicino alla squadra e lavoro sul presente, dopo comincio a lavorare sul futuro. Ho un equipe di livello con Vallone, Tarantino, Balzaretti e gli altri ragazzi, non ci fermiamo mai. Lavoriamo sempre per il futuro, nel calcio non c’è mai tranquillità. Prima ho parlato con Francesco Totti e il mister, dopo che ho finito qui ho un appuntamento per parlare dei futuri giocatori. Ho poco tempo per le mie cose personali, la mia famiglia sta in Spagna, non mi piace uscire molto, mi piace stare a casa. Ho tre cose importanti nella mia vita, il calcio, la famiglia per prima e il Carnevale.”

La cosa più importante che vuole vedere a Crotone?
“L’atteggiamento, se noi partiamo con una mentalità importante con le nostre qualità possiamo vincere. Domenica scorsa dopo 20 minuti il Crotone aveva già vinto contro la Sampdoria. Loro sanno che potremmo essere distratti per la Champions, il sorteggio, partiranno fortissimi, dobbiamo tenere una grande mentalità sin dall’inizio”


Monchi era intervenuto poco prima anche ai microfoni dell’emittente spagnola Radio Onda Cero

Più contento per la Roma o per il Siviglia?
“Sono felice per la Roma perché è il club dove sto lavorando da undici mesi, soffrendo e stando fuori dal mio ambiente. Sono felice anche per il Siviglia perché sapete che sono tifoso del Siviglia, però non è il momento di fare differenze. Sono molto contento e soddisfatto anche perché dopo molti anni di lavoro ho raggiunto i quarti di finale di Champions per la prima volta e la Roma ci è tornata dopo dieci anni.”

Un sorteggio con il Siviglia sarebbe una buona notizia?
“Lo sarebbe perché siamo tutte e due ai quarti, ma non sto assolutamente pensando a chi vogliamo incontrare, se il Siviglia, il City o il Real Madrid. Voglio solo godermi questo momento per ora ho fatto un grosso cambiamento di vita. Voglio rilassarmi con chi mi è stato vicino in questi undici mesi, da domani inizieremo a fare la conta di chi è meglio incontrare. Una giornata molto tesa e difficile, una partita con molta attenzione, ora è il momento di pensare a chi mi ha aiutato in questo passaggio così netto e difficile dopo una vita a Siviglia.”

Il lavoro a Roma è più difficile che a Siviglia?
“E’ differente, a Siviglia mi muovevo nel mio ambiente, qui ho dovuto affrontare diverse novità. Qui ero in un contesto differente, da straniero, il primo direttore sportivo straniero. Una lingua nuova in una realtà nuova. Non è stato facile perché a Roma c’è una pressione molto grande. E’ la Capitale e ci sono nove radio che parlano ogni giorno della squadra, i giornali parlano della squadra. Ripeto, non è stato facile, ma a livello professionale mi ha permesso di crescere molto uscendo dalla comfort zone di Siviglia. Per tutti i professionisti è bello avere nuove sfide.”

Chi ti ha detto che il Siviglia stava vincendo?
“Ho una chat di amici del Siviglia,  ogni tanto guardavo il telefono e vedevo un marcatore però la vera conferma l’ho avuta dal tabellone dell’Olimpico.”

Ti piace più questa Roma o quella di inizio campionato?
“Abbiamo avuto un’evoluzione strana. Dicembre è stato un mese molto complicato, ora stiamo raggiungendo il livello di inizio stagione e credo che stiamo giocando bene, sia in campionato sia in Champions. Siamo più vicini a ciò che chiede l’allenatore. Fortunatamente non si stanno ripetendo gli infortuni e la profondità della rosa ci permetterà di essere competitivi nelle due competizioni perché in campionato abbiamo l’obiettivo di entrare in Champions. Siamo in un buon momento.”

Verrai a Siviglia durante la Semana santa?
“Non durante la Semana Santa perché c’è il campionato, ma verrò durante la sosta qualche giorno in Spagna. La settimana santa sarò a Roma perché ci sarà il campionato. Sarà l’occasione per conoscere meglio le tradizioni della città durante questo periodo particolare. Sono stato al Vaticano ma non ho avuto modo di conoscere Papa Francesco che è un grande appassionato di calcio.”

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