Montella fa i conti: “Champions, ci credo”

Montella fa i conti: “Champions, ci credo”

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REPUBBLICA.IT (M. PINCI) – I regali di Natale, per la Roma, arrivano a Pasqua. Neanche se avesse potuto disegnarla, Montella avrebbe immaginato una giornata di campionato tanto favorevole. Sono bastati novanta minuti di un pazzo sabato di vigilia per rilanciare le speranze – non più sogni – di Champions League della confusa Roma di oggi. Passata, in una settimana, dalla speranza alla resa per poi impennarsi in nuovi entusiasmi. Entusiasmi che, però, non contagiano il pubblico: i circa 20mila spettatori di Roma-Chievo, con 8mila paganti e defezioni importanti anche tra gli abbonati, rappresentano il minimo stagionale di affluenza allo stadio.

TRAGUARDO – “Io ci credo”. Montella ha lanciato un messaggio che la squadra, ma anche la piazza e tutto l’ambiente Roma, devono dimostrare di aver ricevuto. Provando fin dal prossimo impegno, il 1 maggio in Puglia contro il Bari aritmeticamente retrocesso, a meritare ancora un posto in Champions League. La classifica, dopo la domenica di passione di Lazio, Udinese e Juventus ha ridotto le distanze dei giallorossi dal quarto posto a 4 punti, allontanando il fiato della Juventus alle spalle (ora lontana 3 lunghezze dopo il suicidio catanese). In più, i coinquilini della capitale, incontreranno nel giro delle prossime due settimane, prima la Juventus all’Olimpico poi l’Udinese in Friuli, mentre la vittoria del Milan a Brescia potrebbe valere il titolo rossonero già tra sette giorni trasformando la gara del 7 maggio all’Olimpico tra Allegri e Montella in una passerella rossonera con finale al miele per Totti e compagni. Con il capitano galvanizzato anche dalla rincorsa a Baggio, lontano un solo gol: “Raggiungerlo – dice – rappresenterebbe un grande onore, è stato uno dei calciatori più forti del Mondo”. Tutto facile, quindi? Solo sulla carta.

MONTELLA VUOLE CERTEZZE, BALDINI VEDE DIBENEDETTO – Oltre all’andamento singhiozzante della squadra, il tecnico dovrà gestire una situazione interna sempre meno semplice nel travaso da una gestione arrivata all’epilogo e una nuova proprietà entrante, con nuovi dirigenti, nuovi volti, nuove idee. Idee che non tutti tra le mura di Trigoria hanno condiviso, acuendo il senso di scissione anche nei giocatori. La “legittimazione” dei dirigenti che stanno lavorando oggi richiesta da Montella ai nuovi padroni americani, non fa rima con il lavoro parallelo per costruire la squadra della prossima stagione che stanno svolgendo da tempo il futuro ds Walter Sabatini (novità sulla sua nomina potrebbero arrivare a breve) e Franco Baldini, che in settimana incontrerà nuovamente Tom DiBenedetto per concordare con lui l’organizzazione del mercato, gli investimenti e probabilmente anche il nome del nuovo tecnico. Nonostante la squadra si sia schierata con l’allenatore in carica (“Meriterebbe la conferma”), Totti in testa. La situazione di transito, forse, è il vero avversario della Roma di oggi sulla strada per il quarto posto, unico vero traguardo che potrebbe restituire un dignità a una stagione sin qui disgraziata.

DUBBIO JUAN, SPERANZA PASTORE – Intanto, la squadra godrà di due giorni di riposo. Ripresa a Trigoria, dopo Pasquetta, direttamente la mattina di martedì. Quando, con tutta probabilità, si procederà anche ad un accertamento sulle condizioni di Juan, costretto ieri a lasciare il campo con 5 minuti di anticipo per un problema al polpaccio. “Ha avvertito un indurimento”, la spiegazione di Montella, che spera di recuperare il centrale brasiliano in tempo per domenica sera, primo treno per l’Europa del futuro. Ma il futuro, oggi, passa anche da Palermo: “Rimarrò in Sicilia solo se resterà Delio Rossi”, ha detto Javier Pastore al termine della gara vinta contro il Napoli. Che l’argentino piaccia a tutti, nella Roma che sta nascendo, non è neanche più una notizia. Che l’avventura a Palermo possa essere davvero arrivata all’epilogo, invece, è almeno una novità. Che, in questa Pasqua piena di regali, farà certamente sorridere qualcuno.

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