Montolivo, De Rossi, Amauri: tre giocatori col contratto in scadenza. Quale sarà...

Montolivo, De Rossi, Amauri: tre giocatori col contratto in scadenza. Quale sarà il finale?

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REPUBBLICA.IT (F. BOCCA) – Uno è uscito tra i fischi, uno si è preso la Roma, uno è scomparso. Riccardo Montolivo, Daniele De Rossi e Amauri hanno in comune un pezzo di carta, i contratti con Fiorentina, Roma e Juve diventati un’ossessione. Un contratto che costa troppo, che la Roma deve fare a De Rossi e che dopo Inter-Roma può costare anche più dei 5 e mezzo a stagione che gli offre il club; un contratto che proprio non s’ha da fare tra Montolivo e la Fiorentina, avvelenati in una Guerra dei Roses; un contratto trappola, quello tra Amauri e la Juve, che chiede il divorzio e lui glielo rifiuta. Sono contratti che pesano in campo, Montolivo, alla Fiorentina dal 2005, ci ha già rimesso la fascia di capitano. E può rimetterci molto altro. A Udine ha rifilato un calcio vigliacco a Torje con l’arbitro che gli ha risparmiato l’espulsione, ha fornito a Isla l’assist per il 2-0 del ko viola, è stato sostituito da Vargas (lo scorso anno capitò 4 volte in tutto), è uscito tra i fischi, ha preso 4,5 in pagella. Se dovesse finire fuori, al momento, nessuno potrebbe attaccarsi a un possibile aut-aut del club. Montolivo è un leader dimezzato: dopo il Mondiale si disse disposto a firmare un accordo quinquennale da oltre 2 milioni l’anno, poi ecco i ripensamenti e il tira e molla fino a maggio quando disse di voler onorare la viola, ma a giugno 2012 sarà addio. Si è parlato dei contatti del procuratore Giovanni Branchini col Milan, di un nuovo contratto con clausola di rescissione respinto anche questo: società e centrocampista, ormai stabilmente in nazionale, sono in guerra. Da gennaio sarà libero di trattare e da giugno di andarsene a zero euro, forse al Milan: per la Fiorentina almeno 10 milioni svaniti. “La farsa è finita, Riccardo dimostra di non credere nel progetto, dunque di non essere un giocatore da e della Fiorentina”, hanno mandato a dire i Della Valle tramite il presidente esecutivo Cognigni. I giocatori fino a ieri erano con Montolivo; quando gli tolsero la fascia Behrami protestò pubblicamente. Frey finito dopo sei anni al Genoa: “So quello che sta passando Riccardo, è toccato anche a me. Non è un obbligo rinnovare, si pubblicizza la cosa in maniera negativa nei confronti del giocatore”. Mihajlovic, in attesa di cambi di rotta, si arrangia: “Nello spogliatoio non c’è un caso Montolivo, è un caso per i tifosi. Fino a giugno è un giocatore della Fiorentina, è intelligente, sa a cosa va incontro. Dovrà convivere con la situazione e col rischio di contestazioni. Gli ho chiesto se era sereno e ha detto di sì”. Il contratto di De Rossi è meno traumatico, ma anche più complesso. La società ha evitato fibrillazioni: è una storia di soldi questa, ce ne vogliono tanti per evitare le tentazioni del City e di troppe big. Non ha ancora firmato De Rossi ma Luis Enrique gli ha addirittura messo nelle mani la nuova Roma: è lui il nuovo leader, il primo architetto del gioco. Potevano venderlo in estate, ma non fu fatto perché non si dicesse che gli americani calpestano le bandiere. “In Italia – disse il ds Sabatini – c’è troppa drammaticità su queste cose, per De Rossi siamo disposti anche ad affrontare il rischio di un divorzio”. In settimana si attendono sviluppi. I club fanno contratti pluriennali per fare soldi col mercato, ma spesso sbagliano scommessa. E così a campionato in corso ecco presidenti e procuratori in lite: col rischio di nuovi casi Pandev, messo da parte nella Lazio e poi finito, a contratto legalmente sciolto, all’Inter. Lo sciopero dei calciatori su questo verteva. Addirittura i club un anno fa volevano la facoltà di imporre al giocatore il trasferimento obbligato all’ultimo anno di contratto, a parità di condizioni economiche e di categoria. Amauri alla Juve non è formalmente fuori rosa, ma “non funzionale alla rosa”. E quindi si allena con la Primavera. In scadenza pure lui ha rifiutato Marsiglia, Trabzonspor e tutte le buonuscite della Juve, facendo infuriare l’ad Marotta che voleva limare gli 8 milioni annui di costo. Oggi un nuovo round, il brasiliano con una partita in azzurro (Italia-Costa d’Avorio 0-1 dell’agosto 2010 con Lippi), vuole essere reintegrato. La società, che di attaccanti ne ha già altri 6 e che dei suoi pochi gol non ha più bisogno, spera di piazzarlo a gennaio a Milan o Fiorentina. E intanto la Guerra dei Roses continua.

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