Josè Mourinho ha parlato alla vigilia di Roma-Empoli. Ecco le sue dichiarazioni:
L’Empoli in questo campionato non è partito bene. Che squadra si aspetta domani?
“Più importante è come si arriva alla fine. Sono sicuro che loro non sono in panico perché si trovano in una brutta posizione in classifica. Non finiranno così la stagione. Abbiamo vinto 4 partite contro di loro in questi due anni ma sono state tutte difficili. Sono una rosa organizzata, stanno giocando in modo diverso ma hanno lo stesso allenatore. In questi due giorni che abbiamo lavorato con tutta la squadra lo abbiamo fatto con rispetto che meritavano. Abbiamo l’ambizione di vincere la prima in campionato”
Per la Roma incomincia una specie di campionato di 35 giornate. Lei aveva detto che potevate ambire al quinto o al sesto posto? Ora con lukaku? Come sta Smalling?
“Voi siete sempre negativi. Noi siamo positivi. Smalling è fondamentale per noi, ha una maturità superiore. Da analizzare se stesso. Purtroppo domani potrebbe non essere a disposizione ma vediamo l’allenamento oggi. È diverso parlare prima o post mercato. La Roma ha preso due attaccanti che difficilmente avremmo preso. Detto questo se siamo tutti disponibili e allenati allora cambia il nostro profilo di squadra. Azmoun è arrivato in una condizione difficile senza preparazione. Lukaku sta bene ma non si è quasi mai allenato con la squadra. Paulo se sta bene ci da sempre una grande mano ma abbiamo sempre un po’ paura. Inoltre non scordiamoci di Belotti ed El Shaarawy che sono giocatori importanti. Io sono contento con i giocatori che ho a disposizione è l’obiettivo è vincere la partita domani. Voglio vincere tutte le partite“.
Nelle precedenti stagioni avete giocato 110 partite. È possibile che qualche giocatore del gruppo storico possa accusare stanchezza o cali di pressione?
“Io penso che la squadra ha giocato due finali europee. Nella prima abbiamo giocato 17 partite e nella seconda pure. Io non penso sia un crimine ma è stato molto molto importante per la gioia di una città e in secondo per l’autostima del gruppo. Alla trentesima l’anno scorso eravamo terzi poi abbiamo giocatori contro feyernoord e leverkusen e gli infortuni di Dybala e Smalling. Quindi siamo arrivati alla fine in difficoltà. Siamo una squadra di 20 giocatori importanti compresi i ragazzi della primavera. Se la quantità non è molta però la qualità è altissima. Se stiamo tutti bene in condizione potremo essere una squadra veramente forte. Se ci saranno problemi dovremo essere tranquilli ed equilibrati aspettando l’evoluzione dei ragazzi. Però dobbiamo fare punti perché ne abbiamo fatto solo 1 su 9”.
Come stanno Aouar, Mancini? Se Lukaku e Dybala partono dall’ inizio non rischiano di diventare due cambi obbligati?
“I due giocatori che prima dell’allenamento stanno fuori sono Pellegrini e probabilmente Smalling. Sono quelli più in difficoltà. per Mancini vorrei ringraziare Spalletti perché ha mandato a casa Mancini e Pellegrini. Per noi allenatori di club è importante. Mancini credo che giocherà. Per il resto noi siamo rimasti qua con un gruppo di 9 giocatori di cui 7 infortunati. Io e il mio staff siamo rimasti qua ad allenare solo Belotti, Azmoun e i due portieri. Tutti gli altri sono tornati ieri, sono disponibili per giocare. Dobbiamo prendere qualche rischio ma saranno tutti convocati. Romelu non era in una condizione drammatica anche se non ha svolto un allenamento. Renato e Paredes sono arrivati peggio di Lukaku. Azmoun ancora peggio. Lukaku giocherà da titolare domani e non mi sorprenderebbe se giocasse 90 minuti. Dybala gioca, non è al top e non sarà facile per lui giocare tutta la partita. Da un punto di vista clinico sta bene, vuole giocare e lo farà dall’inizio con Romelu”.
Avrà letto le parole di Totti. Lei parla con Francesco Totti della Roma e soprattutto se lo vorrebbe come dirigente?
“Prima di tutto io sono l’allenatore. Non sono nessuno per parlare con un mito del romanismo e quindi neanche nel senso di poter offrire un ruolo. Noi parliamo di banalità: figli etc. La mia vita sociale a Roma è zero ma per quel che ho visto Totti non è mai uscito dalla Roma. Per Mourinho non ha mai chiesto niente”.
Spinazzola è stato in nazionale ma non ha giocato. Come sta? E seppur tanti cambi sugli esterni sono arrivati pochi bonus. Ci state lavorando in modo specifico o dipende soltanto dalla caratteristiche dei giocatori?
”Quando uno va in nazionale vuol dire che è preso in considerazione. Se ti chiamano tu vai felice. Leo deve lavorare di più con noi e fare meglio, così tornerà a giocare anche in nazionale. Abbiamo si dell’opzioni sugli esterni e hanno bisogno di cose diverse. Dal punto di vista fisico Kristensen sta meglio, dal punto di vista tecnico però è poco in fiducia. Karsdorp ha avuto un pre campionato difficile con infortuni e mercato. Zaleswki è tornato solo ieri. Leonardo si è allenato bene in nazionale, si è allenato con intensità. Stephan che ha fatto tutto: attaccante nel preseason, ha avuto un piccolo infortunio al polpaccio che non l’hanno fatto allenare. Sono tutti diversi e faranno sicuramente meglio anche con il migliorare della squadra. In Europa non avremo Kristensen ma non sarà un dramma perché abbiamo tante alternative”.
Lei ha detto che era un po’ stanco di fare anche l’uomo comunicazione. Questa situazione è sanata o sente ancora la necessità di avere qualcuno vicino?
”Io ho deciso di non essere in controllo totale della situazione. Prima di tutto perché non sono perfetto in secondo perché dipendo anche dagli altri. La mia intenzione è zero giornate di squalifica ne per campo e ne per conferenza. Se non vado, ovviamente per decisione mia, non sarà mai perché ero nervoso perché per uno che 1100 panchine è esagerato dire nervoso. Ma più perché il non so non dire la mia verità. È una sfida a me stesso, ma cercherò di non avere nessun tipo di problema”.
Qual è stato il momento della preparazione del Milan dove Mourinho ha deciso di affrontarlo basso e se c’è stato qualche rimpianto.
“Penso che una cosa importante nella formula del successo è di non sentire le persone che hanno meno capacità di te. Questo è importante. Si, sentire chi ti può aiutare a migliore, però chi non è mai stato seduto in panchina io non mi di dover sentire te”.