Mourinho, la vittoria non è giovane

Mourinho, la vittoria non è giovane

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Il Messaggero (S.Carina) – “Non è un paese per vecchi” e con l’arrivo a Trigoria di Mourinho rischia di non esserlo per i giovani. Anche se nella conferenza stampa il portoghese ha detto del progetto sostenibile, la volontà di accelerare è insita nel suo dna. Per questo è meglio un istant team che un gruppo di ragazzi da far crescere. Si spiega così l’accelerata per Rui Patricio (33 anni) e i tanti obiettivi come Xhaka (29), Telles (29), Kostic (29) o Maksimovic (30). E’ presumibile che non saranno acquistati in blocco, ma ne basteranno un paio per andare a costruire una spina dorsale agée. Una scelta dovuta al fatto che se tra tre anni Mourinho si vede “festeggiando qualcosa“, almeno l’obiettivo minimo di questa stagione non può essere fallito: agganciare la Champions League. Sono tanti soldi e ossigeno puro dopo l’ultimo anno e mezzo. E’ noto che il portoghese preferisca lavorare con calciatori esperti, ma non è nemmeno vero che sia un orco mangia-giovani. Casemiro, Nacho e Morata al Real Madridli fece esordire lui, come quando decise di lanciare Cech in porta al Chelsea o affidarsi per vincere la Champions al 19enne Carlos Alberto.

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