Mourinho: “Mkhitaryan ancora out. La Roma crescerà come dimensione. Errori arbitrali? Siamo...

Mourinho: “Mkhitaryan ancora out. La Roma crescerà come dimensione. Errori arbitrali? Siamo stanchi, arbitri punti ma i nostri puniti dove sono?”

SHARE
Conferenza Stampa : Josè Mourinho e Bryan Cristante

CONFERENZA STAMPA – Le parole di Josè Mourinho alla vigilia di Roma-Venezia:

C’è il rischio che la Conference tolga la concentrazione?
“Spero di no. C’è gente interessata che noi finiamo ottavi con la speranza che vinciamo la finale, così sarebbe una cosa fantastica per il calcio italiano avere otto squadre in Europa però questo non si deve fare a costo di ingiustizie e mancanze di rispetto verso chi lavora tanto come noi. Non penso avremo una mancanza di concentrazione. Contro la Fiorentina, la squadra era stanca, la Fiorentina aveva un motore diverso dal nostro. Loro hanno giocato veramente bene però siamo stanchi di arbitri, Var, avere problemi dopo la gara, essere puniti senza poter lavorare per settimane come accaduto spesso. Alla fine ok, hanno sbagliato, loro vengono puniti ma dove sono i punti? Non voglio dire complimenti al VAR e agli arbitri a fine campionato, voglio finire quinto/sesto che è il nostro obiettivo, posizione in cui siamo stati praticamente per tutta la stagione”.

Domani vedremo la squadra migliore possibile? Mkhitaryan?
“Mkhitaryan è infortunato. Non è che domani non gioca per preservarlo ma è proprio indisponibile. Non abbiamo una rosa per fare dei cambi drammatici, non abbiamo un livello di esperienza per dire che faremo 8-9 cambi. Noi dobbiamo vincere domani, abbiamo bisogno di punti, vogliamo vincere perché sarà l’ultima all’Olimpico e se vinciamo andremo all’ultima gara padroni del nostro destino. Dobbiamo vincere con tutto il rispetto per il Venezia, che si gioca il suo futuro. Ci sarà una gestione minima, un paio di cambi domani e un paio diversi contro il Torino. Non faremo però cambi molto grandi”.

Mkhitaryan recupera per la finale?
“Non lo so, oggi non è in dubbio per domani, è completamente fuori al momento”

La testa ora conta più del solito. Al di là delle valutazioni tecniche, Zalewski come mentalità può essere considerato un simbolo di questa squadra?
“Non faccio una gran differenza di mentalità o atteggiamento tra Zalewski e gli altri giovani. La differenza è che l’opportunità per lui è arrivata in modo consistente, in un momento in cui la squadra necessitava di un’opzione in quella posizione, era preparato lui per questa opportunità. Abbiamo deciso di metterlo lì nel secondo tempo col Verona, quando perdevamo 2-0, senza Spinazzola, El Shaarawy e solo con Vina che è diverso. E’ entrato in una situazione di rischio, io sapevo che fosse pronto, è stata un’opportunità per loro, magari altri giovani avessero avuto questa opportunità l’avrebbero comunque sfruttata. Penso sia il simbolo del modo in cui pensiamo il nostro rapporto con la Primavera, con De Rossi, con Bruno Conti, Tiago Pinto è molto forte su questo, quante volte questi ragazzi si allenano con noi, lo rifaremo anche nella preparazione estiva con altri 3-4 giocatori e Zalewski è il simbolo del successo di questa nostra politica”

Qui c’è una proprietà che ha investito 350 milioni in pochi anni. Arriverà un momento per la Roma di fare un grande salto? Cosa serve ancora?
“Penso di sì. L’organizzazione è importante e penso che ce l’abbiamo. Stiamo crescendo a livello organizzativo da agosto a oggi. Il mio contratto ha ancora due anni, il tempo è necessario perché quando parliamo di Zalewski parliamo di giocatori che hanno bisogno di tempo mentre in altre squadre il tempo neanche esiste. Poi è una questione di qualità e quantità. Abbiamo sofferto quest’anno in determinati momenti anche per una questione di quantità: dopo la gara con la Fiorentina, un signore faceva la domanda sulla differenza sull’intensità e io ho risposto che la differenza è 140 km di calcio in più per noi. Facile vedere quanto hanno corso quest’anno Ibanez e Cristante, per citarne due. Qualità e quantità. Siamo consapevoli di questo. Mi devo scusare con voi perché non faccio mai interviste con voi, ho fatto l’intervista al giornalista inglese perché sono amico con lui da tanti anni. La proprietà vuole arrivare, io voglio arrivare, altrimenti non sarei qui. Abbiamo organizzazione, abbiamo tempo, abbiamo qualche talento, abbiamo la passione dei tifosi. Dobbiamo continuare a migliorare e vediamo che accade la prossima estate. Ora pensiamo alle tre partite che ci mancano”.

In quali altri aspetti vede migliorata la squadra rispetto a quando è arrivato?
“Non voglio fare bilanci perché ancora mancano tre gare e sono tutte importanti. Ovviamente, la finale come emozioni e significato è una gara che non si gioca da tanto ma le prossime due partite sono importanti”.

Domani sarà l’occasione per ringraziare i tifosi
“Io posso ringraziare qui i tifosi, i giocatori sui social ma è più simbolico dopo la gara tutti insieme in campo per il sostegno e l’amore, al di là del risultato di domani, al di là del mio piede distrutto ieri da Kumbulla ma faremo un giro di campo tutti insieme, è il minimo che potremo fare. Se sarà dopo aver vinto lo faremo sorridendo ma lo faremo perché sono stati fantastici. Prima di concludere, faccio gli auguri a mister Zeman per il suo compleanno ieri”

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.