Mourinho: “Real Sociedad avversario di livello con pochi punti deboli. Roma cresciuta...

Mourinho: “Real Sociedad avversario di livello con pochi punti deboli. Roma cresciuta nei grandi match, manca ancora continuità di risultati”

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Conferenza Stampa : Josè Mourinho e Gianluca Mancini

Josè Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Real Sociedad:

La Real Sociedad che avversario è? Cosa può fare la differenza in questa doppia sfida equilibrata?
“Loro sono un’ottima squadra, onestamente è difficile trovare punti deboli, Imanol è un bravissimo allenatore, sono molto organizzati in fase difensiva, è difficile fargli gol, sia sul piano offensivo. Poi hanno giocatori come è normale in Spagna molto bravi tecnicamente. Nella Liga essere 4 dietro quelle tre giganti lì è tanta roba. Non siamo stati fortunati nel sorteggio, ma quando sei in Europa League, principalmente in questa stagione dove è una competizione di super qualità, è difficile. Loro guardano a noi con lo stesso rispetto”

E’ una squadra che punta molto sul collettivo?
“Oyarzabal è molto bravo, ma sono molto più di lui. Dal punto di vista individuale hanno altri giocatori di altissimo livello, però la cosa più importante è come giocano difensivamente e poi sul piano offensivo non vivono solo della qualità dei singoli, ma anche di organizzazione. Possono cambiare sistema di gioco con facilità, dal rombo al 4-3-3 per dare grande mobilità. E’ una bellissima squadra, faccio loro i complimenti perchè conosco molto bene la Liga e le tre top sono squadre con un potenziale economico che non si può paragonare alle altre, c’è sempre una lotta grande per il 4 posto tra Betis, loro, Bilbao, Villarreal, sono sempre lì. La Real Sociedad sta sul podio dall’inizio, hanno vinto il girone europeo con lo United, hanno vinto ad Old Trafford, hanno giocato due partite di meno in Europa. Solo complimenti”

Abraham è indubbiamente cresciuto sotto tutti i punti di vista nel 2023, ma ancora non sembra l’Abraham dei 27 gol dello scorso anno. Secondo lei il vero Abraham era quello dello scorso anno e cosa gli manca per tornare al top?
“Per me c’è solo un Abraham che mi interessa, quello che gioca per la squadra, quello che era in panchina nell’ultima partita, che festeggiava il gol sotto la Curva, come se lo avesse segnato lui. Questo è il Tammy di cui abbiamo bisogno, capisco quello che dici, che può fare più gol e arrivare ai numeri dell’anno scorso, ma per noi è preminente il contributo per la squadra. E’ entrato e ha fatto bene per la squadra, sta bene come Belotti, tante volte o quasi sempre quello che fa un attaccante ha un rapporto connesso con la squadra, se non hanno giocato bene a Cremona è perchè la squadra ha fatto male. Quando sono entrati contro la Juve hanno fatto un bellissimo lavoro. Questo mi interessa principalmente. Gli è nato il primo figlio, è una settimana unica per lui, una gioia grande per lui, avrà una voglia grandissima di giocare e segnare, ma per me se loro due lavorano bene per la squadra è sufficiente”

Le ultime partite dimostrano che la Roma non riesce ad avere la stessa intensità quando si giocano tre partite a settimana, è successo con la Cremonese e poi con la Juve, ma anche in Coppa Italia etc. Teme che sia ancora possibile questa alternanza o ha lavorato nello specifico su questo aspetto per evitarlo? Si augura e spera di essere in panchina contro il Sassuolo domenica?
“Su domenica non mi aspetto niente e non parlo fino a che non arriva la sentenza definitiva. Quando sarà finita, non avrò problemi a parlarne, ma è corretto e morale rispettare il procedimento e aspettare tranquillo. Sul piano fisico penso che siamo in mani di grandissima qualità, abbiamo preparatore atletico e gente che lavora con lui di altissimo livello, anche il mio modo di lavorare con Salvatore e gli altri sul piano tecnico-tattico hanno sempre un obiettivo sul piano fisico, facciamo su questo un grandissimo lavoro. Il DNA dei singoli non puoi cambiarlo, ci sono giocatori che possono giocare ogni giorno, faccio un esempio: Zanetti poteva giocare 7 partite a settimana, altri invece soffrono di più. Il discorso è legato alla pressione mentale: giocare con la pressione di dover vincere a tutti i costi, incide sul nostro rendimento. Le ultime classifiche in campionato sono sesto, sesto, settimo etc. anche questo non aiuta, perchè questo è un tipo di classifica in cui stai su un piano di equilibrio dove finire con un punto in più o in meno, finire settimo, quinto o ottavo non vivi con la pressione del risultato, il corpo e la mente si abituano a questo andamento, alla tranquillità di non sentire la pressione. Penso che stiamo evolvendo sotto diversi aspetti. Abbiamo perso due volte con la Juve, due volte con Inter e Milan, quest’anno abbiamo vinto con la Juve, con l’Inter e pareggiate le altre. Su questo aspetto delle grandi partite la squadra è cresciuta abbastanza sul piano mentale. La continuità di sapere che in una settimana dobbiamo vincere 3 partite di fila facciamo ancora fatica”

Rendimento straordinario Dybala, come ha fatto a stimolarlo a tale livello?
“Il merito è di Paulo, dei suoi compagni, dei tifosi. Ha trovato qui un gruppo empatico, si sente l’amore dei tifosi. Cerco di aiutarlo nella gestione del suo fisico, è giovane ma ha avuto degli infortuni nel recente passato, è venuto qui con grandi motivazioni, anche visto il Mondiale, ha grande voglia e grandi motivazioni. E’ un grande calciatore e un ragazzo straordinario”

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