Nela: “Napoli e Roma da Champions”

Nela: “Napoli e Roma da Champions”

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nelaCORRIERE DELLO SPORT – A. GIORDANO – Napoli-Roma è un bel godere per Sebino Nela, è uno spettacolo anche un po’ nostalgico a cui assistere telendo gli occhi ben spalancati.

Non le chiederemo per chi tifa, Nela…ma…

«E fate bene anche se evitate di chiedere il pronostico, perché gare del genere non consentono di avventurarsi in previsioni. Si rischia la figuraccia. Vanno a mille entrambe, segnano e creano, non si accontentano. Penso sia complicato esca il pari, comunque».

La vedrà ripensando alla sua storia personale, alle sue esperienze?

«Ma no, perché mi tocca commentarla. Ma non me la sarei persa egualmente, perché lo spettacolo è garantito ed i gol pure. Ci sono sfide che diventano irrinunciabili, questa lo è».

Alla fine del girone d’andata, può un match essere deciviso?

«La stagione resta lunga, ma se il Napoli dovesse vincere terrebbe a distanza una delle più serie pretendenti alla corsa-Champions. E tenendo presente che poi ci sono in ballo anche i due punti del caso-Gianello».

Scelga: quale delle due ha qualcosa in più?

«Mi potrei rifugiare in una banalità: la Roma ha Totti e il Napoli ha Cavani. Però poi ritengo che il Napoli abbia anche Mazzarri, per me il migliore allenatore italiano degli ultimi anni, ed anche il valore aggiunto della squadra».

Analogie ne trova, analizzandole tatticamente?

«Per me hanno parecchi punti in comune, nonostante la natura diversa della disposizione. La Roma è più accorta rispetto alle vecchie squadre di Zeman, che già a Pescara aveva rivisto qualcosa a livello difensivo: in passato, il contropiede degli avversari veniva favorito da 50 metri di campo aperto, stavolta non accade più».

 La chiave della partita?

«Sarà gara tattica, lo sento: con squadre che punteranno innanzitutto a non sbilanciarsi, consapevoli di avere di fronte avversarie terribili nelle ripartenze».

La curiosità ?

«Verificare la condizione della Roma dal rientro dalla tournèe negli Usa. Saremmo eccessivamente conservatori noi italiani, ma arrivare sin laggiù non m’è parso saggio. In gare del genere, la sosta e dunque la ricarica hanno un ruolo fondamentale». (…)

 

 

 

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