Nell’anno dello scudetto i doni ai feriti di guerra

Nell’anno dello scudetto i doni ai feriti di guerra

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IL ROMANISTA – M. IZZI – A partire dal derby amichevole organizzato dai due club il 22 febbraio 1931. L’incasso venne interamente rivolto a delle opere assistenziali e nel corso dell’intervallo, come ci ha illustrato Massimo Germani, i 22 giocatori in campo vennero premiati da Don Vito De Notaristefani con delle medaglie d’oro ricordo che certamente oggi farebbero la gioia di qualsiasi collezionista. In tema d’oro, si rimane, ricordando la storica mobilitazione, indetta per il 18 dicembre 1935, per la raccolta dell’oro alla patria. I capitani delle due formazioni (per la Roma, naturalmente Fulvio Bernardini), presenziarono alla donazione di trofei sottratti dalla bacheca sociale per contribuire all’iniziativa lanciata dal regime su scala nazionale. Nella stagione 1941/42, in occasione del derby di ritorno del 24 maggio 1942, su proposta e iniziativa della stampa romana, le due società cooperarono per una distribuzione di doni ai feriti di guerra che cominciavano purtroppo ad abbondare. La Roma, del resto, già dal mese di novembre 1941 aveva avviato una serie d’interventi in favore dei feriti ricoverati negli ospedali cittadini. Il 7 settembre 1952, su iniziativa del quotidiano Il Messaggero venne organizzato un derby con in palio la Coppa dell’Amicizia. Per non cedere troppo a tentazioni da libro Cuore, ci sembra però giusto ricordare che le due società decisero d’impegnarsi nell’allestimento di questa anomala stracittadina nel tentativo di rasserenare gli animi e attenuare il livello di contrapposizione tra le due tifoserie, in un momento in cui, (per tutta una serie di motivi che ci è impossibile ripercorrere in questo spazio), queste avevano visto arrivare i propri rapporti ai minimi storici.

La Coppa dell’Amicizia vedrà una seconda edizione il 6 settembre 1953. Nel 1954 e 1955, la cooperazione organizzativa proseguì con la cavalleresca partecipazione della Roma al Trofeo Zenobi, nato per commemorare lo scomparso presidente biancoceleste Remo Zenobi. La Lazio restituirà questo gesto di cortesia prendendo parte, il 18 agosto 1993, al Torneo intitolato a Dino Viola (il 29 maggio 1994 la Roma prese invece parte al Memorial Giorgio Calleri a cui parteciparono anche Juventus e Torino). Nel panorama delle amichevoli, vi sarà anche una seconda incarnazione della Coppa dell’Amicizia, l’11 settembre 1966. Sempre nell’ottica di non lasciarci mai andare ad un’eccessiva caramellosità, documentiamo (sempre attingendo all’archivio Germani), che secondo gli auspici dei due Club, l’iniziativa avrebbe dovuto essere biennale. Il derby venne però deciso da un rigore quantomeno dubbio concesso per fallo di Carpanesi su Morrone e trasformato da Marchesi. In seguito alle polemiche scatenatesi, l’iniziativa non ebbe il seguito inizialmente programmato. Particolarmente curiosa, ed inedita, è invece la storia del derby mai disputato del 25 aprile 1968. Questa gara amichevole, non venne disputata perché la Lazio, quando già erano stati messi in vendita i biglietti, rinunciò alla gara per gli infortuni e le partenze dei suoi tesserati militanti nella Demartino. I due club e le due tifoserie, ripresero il filo del confronto e della collaborazione all’indomani del dramma di Vincenzo Paparelli, ucciso da un maledetto razzo prima Dopo quella tragedia i rappresentanti delle due tifoserie presero parte a dei tavoli concertativi per aiutare i rappresentanti delle forze dell’ordine a garantire la sicurezza all’interno dello Stadio Olimpico. La Roma e la Lazio, organizzarono poi una gara amichevole, disputata il 18 novembre 1979, in cui i tesserati dei due club schierati in due formazioni miste (una di queste con maglia bianca con banda superiore verde e i due stemmi sociali sul petto, realizzata dalla Pouchein, in quella stagione sponsor tecnico di entrambe le squadre), si affrontarono dividendosi in Romani contro Resto d’Italia.

Davanti a 20.000 spettatori i “Romani” scesero in campo con una formazione che vedeva: Cacciatori, Tassotti, Peccenini, Spinosi, Manfredonia, Rocca, Conti, Montesi, Giordano, Di Bartolomei, D’Amico. Negli anni a venire altro momento di grande solidarietà e vicinanza istituzionale tra i due club si è avuto in seguito alla morte di Gabriele Sandri, con la Roma pronta a diffondere il messaggio sociale della Fondazione Sandri, indossando una maglia appositamente preparata, prima di affrontare il Lecce nel mese di novembre dello scorso anno.

 

 

 

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