Nella partita dell’amarcord due grandi ex rimpianti

Nella partita dell’amarcord due grandi ex rimpianti

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IL TEMPO – T. CARMELLINI – La domanda è: quanto avrebbero fatto comodo alla Roma di adesso Mexes e Aquilani? La risposta è scontata, soprattutto per quanto riguarda il francese che la vecchia gestione è riuscita a mandar via a parametro zero, forse come «anticipo» a qualche poltrona eccellente: peraltro mai arrivata. Danno incalcolabile per questa squadra in via di ricostruzione che ha proprio lì dietro i problemi maggiori e che nel prossimo mercato dovrà fare una spesa maxi per rifondare quello che una volta era uno dei suoi capi saldi. Ma anche Aquilani non sarebbe stato per niente male in questo centrocampo dinamico che fa della qualità la sua arma migliore. Ma almeno lì c’è la consolazione di aver fatto cassa: anche se quei soldi chi li ha visti?

La sfida col Milan sarà un amarcord che mette di fronte due modi opposti di intendere il calcio. Da una parte la superpotenza economica, padrona del campionato, piena zeppa di gente fin troppo matura che a fine stagione dovrà continuare quello «svecchiamento» iniziato quest’anno e che ha portato Pirlo alla Juve: bell’affare. Dall’altra la Roma degli americani che ha fatto del «nuovo»il suo diktat e continuerà ad andare in quella direzione. Baldini &Co. avranno l’occasione per dimostrare che la strada imboccata è quella giusta, pur tenendo bene a mente quanta sia ancora la differenza sul campo con il Milan. Per uscire a testa alta da San Siro servirà una Roma molto diversa da quella vista nelle ultime due gare, seppur vincenti, con Palermo e Genoa. Per i giallorossi, classifica a parte, sarà un vero e proprio esame di maturità: ma la via per l’Europa non passa per Milano e decisivi saranno invece gli scontri diretti con Napoli e Udinese.

 

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