«Non ho mai rifiutato di calciare il rigore»

«Non ho mai rifiutato di calciare il rigore»

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IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) – Sull’aereo che ha riportato la Nazionale da Montpellier a Roma (via Milano), Daniele De Rossi era seduto appena dietro Gigi Buffon (pure lui sceso nella Capitale) e appena avanti ad Alessandro Florenzi, che aveva la moglie Ilenia e la piccola Penelope al suo fianco. I settentrionali hanno salutato tutti affettuosamente e sono scesi a Malpensa, accolti da circa trecento tifosi azzurri in festa. Daniele aveva lo sguardo coperto dai suoi occhiali scuri, ma era sereno, con tanta voglia di raccontare la sua amarezza europea. «Ho preso una bella botta, ho provato, ma è stato difficile rimettermi in piedi». Poteva essere utile anche dal dischetto contro la Germania. Ma è vero che Conte glielo voleva far tirare e ha detto no? «Non scherziamo, non mandiamo in giro l’ennesima leggenda. Vi sembro il tipo che si rifiuta di andare sul dischetto? Oggi siamo tutto tranne che contenti. La felicità è un sentimento destinato ad altre giornate, non certo dopo che esci con una sconfitta da un Europeo, soprattutto se hai meritato un altro risultato». Tirarsi indietro davanti a un calcio di rigore, no Daniele non è il tipo. Non lo ha fatto nemmeno dieci anni fa in finale del Mondiale e dopo una lunga squalifica. «Conte non me lo ha chiesto e basta, del resto non mi ero scaldato durante la partita». E’ stato un anno pieno di infortuni, questo un po’ dà fastidio, sia quando ha giocato nella Roma sia ora reduce dall’esperienza con la maglia azzurra, che lui non vuole abbandonare ma dipenderà da Giampiero Ventura, il nuovo Ct. «Sotto l’aspetto degli infortuni è il peggiore anno da quando gioco al calcio, forse. Stavolta però è stata una botta (presa contro la Spagna, ndi). Dolorosa ma una botta. Lì per lì non avvertivo nemmeno dolore e ho subito continuato a giocare, a inizio ripresa ho chiesto al ct di far scaldare qualcuno perché non ce l’avrei fatta. Poi ho chiesto il cambio. Per i quarti ci ho provato, alla rifinitura andava meglio, ma poi niente». Ora è tempo di vacanze. «Servono anche quelle, ma presto Spalletti mi richiamerà all’ordine». Tempo di relax e di attesa: sta per nascere il terzo figlio, il secondo con l’attrice Sara Felberbaum: dopo Gaia e Olivia, in arrivo finalmente un maschio. «E ne sono felice. Io vorrei un nome italiano, lei straniero: ci sarà da discutere…». Fossero questi i problemi.

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