A questa squadra, dopo tutto, non si poteva chiedere di più. Con tutti i problemi attuali, la Roma ci ha provato e ha sfiorato l’impresa. In queste condizioni (infortuni, squalifiche e una rosa in fin dei conti troppo corta dopo le cessioni di gennaio) la Roma sta dosando anche le poche energie rimaste, come implicitamente, ma forse neanche troppo, ha dichiarato Montella in conferenza stampa.
Qualcosa da salvare c’è, in questa serata in cui Menez, visto il suo enorme potenziale, irrita più del solito, e Vucinic a volte sbagli gesti tecnici semplicissimi alla luce della sua tecnica. Non solo: la squadra va in crisi quando non riesce a raddoppiare in fase difensiva nei momenti e negli spazi cruciali, e ancora di più al momento di allungarsi. La volontà della Roma però c’è stata, anche se Borriello andava servito (e capito) meglio dai compagni d’attacco. Al primo cross utile (finalmente!) di testa ha girato il pallone in porta alla perfezione. C’è da apprezzare la forza di Daniele De Rossi, che aveva fatto preoccupare non poco e poi è rimasto in campo a lottare, la voglia di Caprari e la grinta di Nicolás Burdisso, capace di andare a muso duro contro tutto lo stadio dove fino a due anni fa giocava, prima di essere scaricato dall’Inter.
Da questo si può ripartire per provare a chiudere la stagione col quarto posto. Oggi mancava Totti, ed è quasi tutto per questa squadra. Serve anche un Pizarro al top, perché anche se Greco ha mostrato a tratti buone cose, purtroppo non sarà mai all’altezza di un altro giocatore insostuibile come il cileno. Servirà anche Borriello, ma soprattutto Vucinic e Menez. Da due come loro, è sacrosanto aspettarsi di più. Bisogna vincere le ultime due partite a tutti i costi, sperando in un passo falso dell’Udinese. Decisamente difficile, ma non impossibile.
