Onofri: “Genoa avversario insidioso per la Roma, Ballardini l’ha rivoluzionato. Stimo Fonseca...

Onofri: “Genoa avversario insidioso per la Roma, Ballardini l’ha rivoluzionato. Stimo Fonseca e quando vidi El Shaarawy ragazzino…”

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Alla vigilia di Roma-Genoa, match valido per la 26° giornata di Serie A, è intervenuto ai microfoni di ReteSport 104.2 FM Claudio Onofri, bandiera rossoblu, ex allenatore e attuale commentatore televisivo: “Sarà una bella sfida domani, Ballardini è al suo ennesimo ritorno a Marassi, ma soprattutto in questa occasione, è riuscito a rilanciare il Genoa: lui qui a Genova è un idolo, la gente è con lui e lo spogliatoio si entusiasmo. Ma quest’anno è riuscito a dare un diktat dal punto di vista tattico, trovando una serie di risultati utili consecutivi che hanno permesso al Genoa di rialzarsi dalla zona calda. L’unica caduta rovinosa è stata a Milano contro l’Inter, ma perché subito dopo c’era il derby con la Samp”

Una considerazione anche sull’altra panchina, quella giallorossa: “Fonseca? Lo stimo, lo considero un ottimo tecnico, i risultati sono soddisfacenti, c’è stata qualche battuta a vuoto, ma in un campionato così particolare, sta facendo piuttosto bene. A mio avviso la Roma deve trovare maggiore continuità anche all’interno delle stesse gare”

Onofri, nato a Roma, ricorda il suo esordio da giovane all’Olimpico: “Mio padre era tifosissimo della Roma, mi portò a vedere una sfida all’Olimpico quando ero bambino contro la Samp, che i giallorossi vinsero 4-2 se non ricordo male. Era la Roma di Losi, mi innamorai di quell’atmosfera. Poi il calcio mi ha portato altrove e soprattutto qui a Genova, ma ci tengo a quei ricordi da bambino”

Infine un pensiero su due giocatori italiani che domani saranno protagonisti in Roma-Genoa: “Scamacca è un giocatore che ha avuto un inizio carriera strepitoso, un talento emergente che poi si è un po’ perso, adesso sta cercando la sua giusta dimensione: ha qualità fisiche e tecniche ancora inesplorate. Sono felice del ritorno in Italia di El Shaarawy, l’ho conosciuto giovanissimo e si era capito subito che avrebbe fatto una grande carriera. Lo vidi da ragazzino, quando ero responsabile del settore giovanile rossoblu, fare un primo allenamento e dopo 10 minuti mi rapì. Dissi alla società di prenderlo. Il papà decise di tenerlo a Savona ancora un po’ perchè non c’era modo di farlo pernottare a Genova, poi i rossoblu lo ingaggiarono qualche anno dopo. Un ragazzo speciale Stephan”

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