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Osvaldo: “A Roma c’è gente malata di calcio, sarei rimasto un altro anno solo per farmi rimpiangere”

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Pablo Daniel Osvaldo, ex attaccante della Roma che, dopo essere rimasto senza contratto ha intrapreso la carriera da musicista, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Questo lo stralcio relativo alla Roma:

Di lei si diceva non fosse un vero professionista.
“Cazzate. Mi sono sempre allenato al top, parlavano perché ero stravagante. Al 90’ per me finiva tutto e non ero un Cristiano Ronaldo che faceva palestra a casa dopo l’allenamento. Ma questo cosa vuol dire? Avevo altri interessi fuori dal campo, pagai anche per questo”.

Qualcosa che non rifarebbe?
“A Roma avrei dovuto gestire meglio certi momenti. Ma lì c’è gente malata di calcio che ti insulta se non baci la maglia, quasi dimenticandosi dei 28 gol in 2 anni. Sarei rimasto un altro anno solo per farmi rimpiangere”.

Pace fatta con Lamela?
“Ma certo… Uno scontro subito risolto, ma i media fecero casino. Ragazzo d’oro, lo abbraccerei”.

Esiste l’amicizia nel calcio?
“Certo, De Rossi è un fratello”

E Totti?
“Ha fatto la storia. Persona fantastica, fa morire dal ridere”

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