Pedro Ferreira, origini e qualità del Capo Scout ‘fedelissimo’ di Pinto

Pedro Ferreira, origini e qualità del Capo Scout ‘fedelissimo’ di Pinto

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FOCUS CGR – Nelle ultime ore è spuntato un nome nuovo per l’organigramma tecnico della Roma: Pedro Ferreira, attuale responsabile dello scouting del Benfica. Nonostante Tiago Pinto abbia affermato pubblicamente di non aver intenzione di modificare l’assetto sportivo del club giallorosso, quando si è toccato il tema dello scouting, il Gm giallorosso ha sottolineato la necessità di implementare alcuni dipartimenti della società. Con il prossimo addio di Antonio Cavallo – capo scout giallorosso – che tornerà a lavorare con Gianluca Petrachi, la Roma rimarrà scoperta nel ruolo e come segnalato dal quotidiano il Tempo, il nome di Pedro Ferreira potrebbe essere quello giusto.

38 anni, nato a Lisbona, una carriera vissuta integralmente all’interno del centro sportivo del Benfica. Ferreira ha studiato da allenatore (é in possesso della licenza UEFA C), da manager sportivo e da direttore sportivo, dopo aver conseguito la laurea in Scienze Motorie. Il suo ingresso nel club lusitano risale al 2008, quando seguì come assistente allenatore un suo ex collega universitario, Felipe Coelho, chiamato dal Benfica nel settore giovanile. Da lì è scattata la scintilla” – ha dichiarato Ferreira in una recente intervista – “il nostro compito era identificare e far crescere giovani talenti, un lavoro impegnativo. Non ci sono sfere di cristallo e dobbiamo cercare di essere queste sfere di cristallo”.

Ferreira – parla fluentemente tre lingue inglese, portoghese e spagnolo – ha lavorato per alcuni anni nel settore giovanile, spostandosi poi sul settore dello scouting. Prima locale, poi regionale, infine il grande salto in prima squadra. Con l’addio di Josè Boto nel 2017, è stato incaricato da Tiago Pinto di assumere le mansioni di Responsabile dello Scouting della prima squadra.

Nel 2018, il Benfica ha fatto una ristrutturazione nel reparto e mi è stata affidata la sfida di guidare e ristrutturare lo scouting del club. Il volto della ristrutturazione è la squadra, il globale e il lavoro. Dal presidente a Tiago Pinto e Rui Costa, ci siamo resi conto che dovevamo ristrutturare il reparto. Partiamo dal presupposto che il futuro dovrebbe essere diverso. Il calcio è cambiato , le persone sono altre, per questo abbiamo creato un legame, dove Rui Costa è l’elemento di vertice della gerarchia. C’è un costante allineamento con i vari dipartimenti dove si definiscono strategia, traguardi e obiettivi del Club”.

Dunque Ferreira ha condiviso con Pinto l’idea di una ristrutturazione interna del Benfica, che passasse attraverso la definizione di un gruppo di lavoro solido, con capacità di dialogo interna per arrivare alla sintesi, cioè alla scelta di un calciatore che viene valutato anche per le sue qualità umane e psicologiche.

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