Pellegrini e la vera storia dell’anello: Mou si è scusato

Pellegrini e la vera storia dell’anello: Mou si è scusato

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Campionato di calcio serie A 2023/2024 Genoa vs Roma

Ha girato in città per giorni, tra leggende e ricostruzioni verosimili, la fantomatica storia o vicenda dell’anello riconsegnato da Mourinho a Pellegrini, in rappresentanza della squadra, nel giorno dell’esonero.

Questa mattina Il Romanista ricostruisce con dovizia di particolari ciò che è accaduto: dopo la lunga litigata con Dan Friedkin e la chiamata a Trigoria in prima mattinata per l’esonero,  Mou decide di lasciare Trigoria il prima possibile e non ha voglia di salutare nessuno.

I giocatori nel frattempo fanno capolino dallo spogliatoio, provano a radunarsi nonostante l’allenamento sia stato spostato al pomeriggio in attesa di qualche comunicazione ufficiale. Aspettano di incontrare l’allenatore, vorrebbero salutarlo e parlarci. Quando si rendono conto che lui non ne ha voglia lo vanno a salutare individualmente, ma lui è freddo e non aggiunge niente al saluto.

Poi, quando nel pomeriggio rientrano a Trigoria per l’allenamento, Pellegrini trova sul suo armadietto un anello (non quello della Conference, ma quello che i giocatori aveva regalato al tecnico per il 60° compleanno), con un biglietto sgradevole che suona più o meno così: “Spero che tu possa vincere tanto in futuro, spero anche tu possa diventare un uomo migliore”.

Lorenzo ci resta malissimo e soprattutto non si spiega in alcun modo quel biglietto. Nonostante alcune scelte non lo avessero convinto era rimasto fino all’ultimo minuto al fianco del tecnico. Così, senza pensarci due volte, decide di chiamarlo. La risposta di Mou lo ghiaccia: «Mi hanno detto che hai parlato con il presidente e gli hai detto che era giusto mandarmi via e prendere De Rossi». Lui cade dalle nuvole e si arrabbia: «Mister, mi stai deludendo. Non mi sarei mai sognato di fare una cosa del genere. Nessuno mi ha chiesto niente, io sono arrivato a Trigoria stamattina pensando di dovermi allenare con te. Questa è l’unica verità, libero di credere a quello che vuoi, ma non è andata così».

La reazione è troppo imperiosa per non essere presa in considerazione. Così Mourinho si scioglie: «Allora ti chiedo scusa se ti ho offeso, per me finisce qua». Per Lorenzo forse no, ma tant’è. Altre volte a Mourinho è capitato di dar credito a versioni differenti di storie e poi di tornare indietro. Pochi sanno, ad esempio, che anche con “il signor Matic”, dopo una telefonata chiarificatrice, ha ripreso a considerarlo come prima. (…)

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