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VIDEO – PETRACHI: “Anno zero per la Roma, ma non siamo la succursale di nessuno. Stregato da Fonseca. Higuain? Per ritrovarsi non puó trovare di meglio che la Roma. Dzeko? Andrà via alle nostre condizioni. Zaniolo? Ritrovi umiltà. Barella? Capitolo chiuso”

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CONFERENZA STAMPA – A Trigoria viene presentato il nuovo direttore sportivo giallorosso Gianluca Petrachi. Al suo fianco il CEO Guido Fienga: “Siamo molto contenti di presentare Gianluca Petrachi come nostro nuovo ds, è stato un corteggiamento breve ma abbastanza intenso, finalmente Gianluca può operativamente lavorare con noi, lo fa ufficialmente dal 1 di luglio. Ho avuto modo in questo breve tempo di confrontarmi e lavorare con lui, i primi giorni sono incoraggianti per l’intesa che abbiamo avuto e per l’intesa che ha avuto con tutta la nostra struttura. Ora entra in una situazione calda, dopo la chiusura del bilancio e alcune cessioni, su cui era sostanzialmente allineato, così come sulla scelta dell’allenatore. Lascio la parola e la direzione sportiva, finalmente a Petrachi”

“Sono molto felice di essere arrivato qui alla Roma, è un onore per me, credo che qualsiasi direttore sportivo ambisca ad arrivare in una società così prestigiosa, sono molto onorato e orgoglioso di essere qui. Voglio ringraziare tutto il popolo granata che mi ha sostenuto in questi 10 anni di lavoro, non l’ho potuto fare prima, ma ci tenevo a farlo. Da oggi parte una nuova sfida e ho l’ambizione di farla bene”

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Le sue prime impressioni dal suo arrivo?
“Conoscevo già il centro sportivo, una delle mie primissime trattative la feci qui, prendendo Cerci al Pisa, poi tornai due anni fa prendendo Iago e Ljajic. E’ un ambiente che già conoscevo, si sta rifacendo il look

La scelta su Fonseca? Come vi rapporterete con lui?
“Sono stato molto colpito da Fonseca: lo seguivo da anni perchè c’era un calciatore dello Shakthar che volevo portare a Torino e guardando come giocava, ho capito la sua idea di gioco, una squadra corta, aggressiva, recupero di palla immediato, una mentalità che amo e adoro. Ho fatto il calciatore, non da grandissimo prestigio, ma qualche presenza in A l’ho fatta, posso dire che se avessi avuto un allenatore come Fonseca, credo che la mia carriera poteva essere diversa. E’ un allenatore che codifica il gioco, che da dettami precisi, ma non è un integralista, è un allenatore elastico. Mi ha stregato la sua voglia e la sua determinazione, credo che Fonseca possa dare a tutti i tifosi della Roma un’identità ben precisa di come giochi la squadra la domenica. Mi auguro che la gente si renderà conto di quello che sto dicendo dalle prime partite. Ci vorrà tempo, portare una certa filosofia di gioco non è facile, ma sono ottimista, abbiamo le idee chiare, abbiamo la stessa filosofia di calcio, fondamentale per lavorare al meglio”

Le strategia di mercato per alzare l’asticella?
“Io credo che bisogna essere anche un po’ realisti, fa parte del mio carattere: oggi la Roma è all’anno zero, è una squadra che deve ripartire, con dei valori, con dei principi, con la consapevolezza di portare calciatori con qualità morali. Gente che viene solo per i soldi o con la pancia piena, non fanno parte dei giocatori che sceglierò e ho sempre scelto. Prenderemo prima gli uomini e poi i giocatori. Questo è il messaggio da lanciare ai giocatori. Sento dei tanti rifiuti che starebbero arrivando: la Roma non è una succursale, chi viene qui deve venire con voglia di far bene. Voglio l’entusiasmo che ho visto negli occhi di Spinazzola, che non stava a Poggibonsi. Gente che venga con entusiasmo, spirito di appartenenza, valori che lo scorso anno sono venuti meno. Mi impegnerò a portare disciplina, senso d’appartenenza, gente che dia l’anima, poi si può perdere, ma il tifoso si deve identificare nella squadra. Questo messaggio darò ai vecchi e ai nuovi”

Centravanti? Futuro Dzeko e Schick? Higuain interessa?
Uno non si sveglia al mattino e decide di andar via. Se uno non vuole stare più alla Roma, si deve presentare con la squadra che lo vuole, presentando il grano, i soldi giusti e poi può andare. Non mi piace sentirmi strozzato. Non mi interessa se un giocatore ha l’accordo con un’altra società. Non è casa sua, lui deve aiutarla a crescere, ma non è sua. E’ la società che decide e la Roma non si farà strozzare da nessuno. Io non trattengo nessuno con la forza. Non mi piace esser preso per la gola. A me non interessa che un giocatore abbia già un accordo con un’altra società, già deontologicamente scorretto, ma deve pensare che la Roma non è casa sua, deve aiutare a far crescere la casa, ma la Roma ha un proprietario. Non ci faremo strozzare da nessuno. Le prime decisioni che abbiamo preso hanno un senso logico: Manolas ci ha chiesto di andare via, ho detto a Raiola di farci pagare la clausola, sennò sarebbe rimasto. Non poteva decidere lui. Il Napoli ha fatto una proposta importante, abbiamo trovato nella contropartita tecnica un calciatore che ha bisogno di fiducia, ma è un profilo che viene qui con tanta voglia: ieri mi ha chiamato Diawara dicendomi che non farà vacanze per venire subito in ritiro. Questo è lo spirito che voglio dai miei giocatori”

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L’affare con la Juve è l’inizio di una nuova sinergia? Se la partenza di Dzeko vi porterà a cercare un grande centravanti? Higuain è adatto alle vostre esigenze?
“Penso che chi discute Higuain è un pazzo. E’ un giocatore che ha perso forse un po’ di autostima, ma è un grande campione. Potrebbe sicuramente far comodo alla Roma, qualora Dzeko andasse via. Le motivazioni contano moltissimo. Qualora si dovesse aprire qualcosa con la Juve e Higuain, deve essere lui il primo a crederci. Sto cercando di portare giocatori con la voglia giusta, non sarà di certo il campione a farmi mettere il salame sugli occhi per non farmi vedere che non ha voglia. Higuain per ritrovare il vero Higuain non possa trovare soluzione migliore della Roma. Credo che qua possa seguire le orme di Batistuta, ma queste sono cose di mercato che andranno valutate più avanti. Oggi penso che Dzeko è un giocatore della Roma, che venendo in ritiro si renda conto che l’aria qui sta cambiando, che il nuovo Ad, che io, che l’allenatore vogliano fare le cose in grande.
Qualora volesse andar via, l’Inter ci deve pagare bene il calciatore, sennò non farò l’operazione”

Ha un budget per lavorare? Barella?
“Non sono stato abituato a lavorare con i budget, Cairo non mi ha mai detto hai x o y. Pallotta mi ha detto tranquillamente che noi dobbiamo fare la squadra, dobbiamo investire possibilmente su giovani di prospettiva, di giovani che hanno voglia, ho già passato dei messaggi, c’è da rinforzare la squadra: ci sarà da aspettare forse qualcuno, perchè i giovani vanno aspettati, ma oggi ho dato due-tre parametri, su alcuni calciatori che mi piacerebbe prendere, non mi è stato detto ‘no costa troppo’, bensì mi è stato detto che se sono calciatori che mi piacciono, di andare avanti e prenderli. Ovviamente condivido sempre con gli allenatori i giocatori che prendo, mai preso un calciatore contro la volontà del tecnico, ci deve essere condivisione. Sto lavorando per chiudere un calciatore oggi stesso. Su Barella sono state dette tante inesattezze. Prima di arrivare, l’agente ha incontrato più volte la Roma e si era definito un accordo, il ragazzo voleva venire qui. Io non ho parlato con Barella volutamente. Poi nell’intermezzo del passaggio dal nuovo ds a Massara a me, si è perso tempo, ma era inevitabile, perchè giustamente il nuovo ds doveva condividere l’operazione. Si è inserita l’Inter, che ha fatto la sua proposta al Cagliari, al giocatore che è stato chiamato da Conte, che è bravo a convincere i giocatori. Ci sta che il ragazzo preferisca in questo momento storico cimentarsi in una squadra come l’Inter che ha Conte e che gioca la Champions. Ma chiarisco una cosa: io non ho cercato Barella, è il Cagliari che ha cercato la Roma, dicendoci che l’Inter stava traccheggiando e che poteva inserirci volendo. Il giocatore ha scelto l’Inter, o è Barella a chiamare Petrachi e dire che gli piacerebbe venire qui, oppure è un capitolo chiuso. Perchè strappare un calciatore che ha altre ambizioni significa sbagliare. Con il denaro non si comprano le persone. I giocatori devono avere la motivazione di venire alla Roma, se non ce l’ha è giusto che vada all’Inter”

Il ruolo di Baldini?
“Sono stato contattato da Baldini, come altri colleghi. E’ un consulente di Pallotta, gli ha proposto come tale i direttori sportivi, credo che abbia stima di me se mi ha inserito in questa lista. Io sono stato chiaro con lui e Pallotta e Fienga, che è e rimarrà il mio punto di riferimento: io non transigo sulle scelte, che sono condivise sul piano economico ovviamente con la società, ma sul piano tecnico, la valutazione e la responsabilità è mia, come ho sempre fatto dal primo giorno che faccio questo lavoro. Con Cairo non ho mai avuto imposizioni sui giocatori. Vorrei che tutti voi capiate che non sarà Baldini a condizionarmi o a dirmi quello che devo fare, perchè evidentemente sono stato chiaro prima che mi scegliessero. Franco può essere una risorsa per me, perchè vive il calcio a 360 gradi, sa le mie difficoltà. Se mi chiama come successo in questi giorni e mi dice che ci sarebbe la possibilità di prendere un giocatore, ci sarebbero i canali giusti per prenderlo, gli dico benissimo portalo avanti e poi ci penso io. Vi garantisco che se dovesse essere il contrario, non mi vedrete più qui”

Zaniolo? Rinnovo?
“Nicolò è un giocatore che ha avuto un exploit importante, ma ha fatto un finale di campionato non all’altezza delle sue possibilità. E’ già uscito dai parametri di un giovane: continuare ad allenarsi bene, stare sul pezzo, migliorare. Vale per lui e per gli altri giocatori che devono rinnovare: se ne parlerà di rinnovo al termine del mercato importante che la Roma vuole fare. Il contratto lo ha, la Roma vuole adeguarlo, ma qua si fa presto a rendere miti giocatori che hanno fatto 15 partite in A. Io andrei cauto, sono un realista, ha le qualità per diventare un top, se lavorerà con la stessa umiltà dei primi 6 mesi alla Roma, allora può essere il fiore all’occhiello. Ma bisogna stare tutti calmi e tranquilli, perchè a quell’età si può perdere la testa. Credo che lui nell’ultimo periodo abbia smarrito qualcuna di queste caratteristiche. E’ giovane, le cazzate le abbiamo fatte tutti a 20 anni, l’importante è che capisca dove bisogna migliorare e che non ha fatto ancora nulla. Questo dirò al primo incontro con Zaniolo”

Monchi arrivò dicendo ‘i tifosi vanno allo stadio non per applaudire i bilanci, ma i trofei’. Lei viene qui per vincere trofei o scudetti di bilancio?
“L’ambizione faccia parte della mia vita, le sfide sono quelle che mi hanno sempre appassionato. Tanti colleghi mi hanno detto chi te lo fa fare ad andare alla Roma, io ho risposto che fare il ds della Roma e lasciare qualcosa di importante vale il prezzo della vita professionale. Cercherò in tutti i modi di fare qualcosa di importante, oggi però dobbiamo ricostruirci, parlare oggi di trofei sarebbe da stupido. Dobbiamo rendere questa squadra vincente, ma dobbiamo prima partire dalle fondamenta. Dobbiamo riportare senso d’appartenenza, voglia. Una discreta base c’è, poi il tempo è galantuomo, dirà se la Roma riuscirà a vincere. Non amo fare tante chiacchiere. Non sono social, anzi. Io non rispondo a nessuno: se qualcuno pensa di avere favoritismi perchè è direttore di una determinata testata, sbaglia. Non do spazio e tempo a nessuno. Io lavoro sul campo, sono molto attento ai particolari, sono un uomo di campo, non do vantaggi a nessuno. Il più piccolo dei giornalisti deve essere trattato come il più grande. Quindi nei primi giorni in cui sono stato incaricato, ho ricevuto 200 messaggi, ho risposto a tutti nello stesso modo. Non guardo in faccia a nessuno, faccio il mio lavoro, il campo dirà se sarò riuscito a far bene”

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Fonseca ha chiesto di rendere incedibili alcuni calciatori attualmente in rosa? La vicenda El Shaarawy?
“Il mister mi ha dato delle indicazioni, ma non le dirò qui. A volte capitano situazioni per cui puoi essere smentito. Il mister ha accettato anche perchè ci sono giocatori sui pensa di lavorare e farli rendere meglio dello scorso anno. El Shaarawy ho sentito Manuel, il fratello. Gli ho detto che mi piacerebbe che restasse, perchè ha fatto bene. C’è da parte mia la volontà di rinnovare il contratto, ma certamente bisogna pure capire che non bisogna strafare, perchè ci sono cifre adeguate. Io non posso competere con i soldi che può ricevere dalla Cina, cercherò di accontentarlo se vuole restate, se lui vuole andare perchè lo rimpiono di soldi e la Roma riceve l’offerta giusta che permetta di comprare il sostituto, non trattengo nessuno con la forza”

Cosa ha trovato Antonio Conte all’Inter che non c’è alla Roma?
“Antonio lo conosco da 30 anni, forse più. Entrammo insieme nel Lecce calcio nel settembre del 1981. Antonio è uno che vuol vincere immediatamente, è entrato in una dimensione tale per cui arrivare secondo è una sconfitta. Oggi vede l’Inter con qualcosa in più rispetto alla Roma come organico e prospettiva nel vincere nell’immediato lo Scudetto. Sicuramente qualche piccola ragione ce l’avrà, la Roma deve ricostruire quelli che sono i perni sui quali improntare le prossime stagioni. Però gli ho detto anche che vincere la sfida a Roma poteva valere i 5 scudetti a Torino o a Milano. Non sono stato lì a pregarlo, ho cercato solo di fargli capire che si poteva correre insieme. Sono stato il primo a credere in lui, quando feci la panchina dell’Arezzo, fui il primo a dargli una chance. Lui è fatto così: non guarda in faccia a nessuno quando c’è da vincere, ne amici ne fratelli. Apprezzo e stimo l’amico e il professionista. Sicuramente io sono passionale, mi sento una persona del popolo, mi piacerebbe abitare in centro per respirare Roma e la sua passione, per trasmettere ai giocatori questa filosofia. Mi è dispiaciuto che Antonio abbia fatto un’altra scelta, mi sarebbe piaciuto lavorare con lui, ma credo che Fonseca possa essere una grandissima sorpresa per tutti. Aver scelto Fonseca mi da grande forza, lo ribadisco. Da avversario contro la Roma sentivo qualcosa di diverso, mi si alzava la pelle d’oca giocando all’Olimpico, una sensazione che mi è rimasta dentro. Credo che la tifoseria se coinvolta nel modo giusto, possa essere il 12esimo giocatore in campo. Da avversario l’ho patita, immagino giocando con la maglia della Roma che emozione dia. Se lo capiamo tutti insieme, siamo a metà dell’opera”

Totti? Esistono possibilità su Strootman?
“Dispiace per Francesco, è e rimane la bandiera e il simbolo di questa tifoseria. Mi sarebbe piaciuto averlo al fianco. Ha fatto una scelta diversa, mi spiace tanto, lo conosco anche, è un bravo ragazzo, da avversario ti faceva rosicare in campo, perchè qualche partita la vinceva da solo, averlo accanto da dirigente poteva essere un valore aggiunto, tante cose che scoprirerò col tempo lui me le avrebbe spiegate subito, poteva essere un valore aggiunto. Qualora volesse tornare, sono pronto ad accoglierlo. Strootman? In questo momento si fanno tante ipotesi, ci sono dei giocatori che devono uscire, che sappiamo esser sul mercato, alcune escono sulla stampa, altre no. C’è stata un’idea, che ci chiedessero un nostro giocatore, che si pensasse a qualcosa, ma è una cosa molto remota”

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Il futuro di Florenzi? Si può aspettare maggiore stabilità di rosa?
“Non ho parlato con nessuno dei calciatori, se non con Kolarov, che mi ha cercato, che voleva chiedermi delle cose, l’ho invitato a parlare con me anziché parlare per terze persone. Ho parlato con lui e basta. Parlerò con gli altri al raduno. Florenzi è il capitano e resta tale, il senso d’appartenenza deve essere dentro ognuno di loro. Io mi lego a quelli che hanno il senso d’appartenenza, li faccio miei, ma chi fa i fatti non le chiacchiere. Sai quanti giocatori ho visto che baciavano la maglia e poi entravano nello spogliatoio dicendo di voler andare via. Non è il caso di Florenzi, che per la Roma darebbe la vita da romano. Parlo in generale, il senso d’appartenenza si fa con i fatti, dando la vita per la Roma in campo, non a parole. Non mi lego a quelli che prima della partita fanno finta di farsi male, che magari fanno i fenomeni in partite inutili. Ci sono dinamiche varie nel calcio. Per me oggi esiste solo la Roma, e tutti devono pensarla nello stesso modo, se vedo che qualcuno fa il fenomeno avrà vita breve. De Rossi? Mi dispiace che abbia smesso di giocare a calcio, magari troveremo De Rossi che allenerà la Roma tra qualche anno”

La sua filosofia su acquisti e cessioni?
“Credo che sia giusto fare un mix tra giovani e vecchi. Mi piacerebbe inserire giocatori anche con una certa esperienza, che aiuti a far crescere il giovane, che gli tolga anche responsabilità. Prevalentemente vado per una squadra giovane, di gamba, di forza, perchè oggi la nuova generazione parla di un calcio fisico, meno tecnico di quanto giocavo insieme a Scarchilli che vedo lì. Oggi se non hai fisicità, ti tritano. Cerco di impostare anche una squadra che abbia struttura, forza e fisicità. L’idea tattica alla fine fa la differenza. Guardate l’Ajax che percorso che ha fatto, ha dato bambole alle big, perchè sapeva cosa fare in campo. Forse oggi il gap tecnico che oggi l’amico Conte vede inferiore rispetto alla sua Inter, può essere ridimensionato attraverso una forza tattica che Fonseca potrà darci”

Rammarico per non aver De Rossi dentro lo spogliatoio? Icardi è fantamercato?
“Con i se e con i ma non vai da nessuna parte, ormai è andata. Oggi dobbiamo guardare avanti, facendo capire ai tifosi che si sta cercando di cambiare qualcosa. Voglio che la gente si identifichi in una squadra che abbia una forza diversa, un coraggio diverso, che provi a giocare sempre a calcio. Icardi è un ottimo attaccante, ha le sue problematiche all’Inter, non so cosa decideranno. Non rispondo su situazioni così esplicite, mi ritengo molto omertoso sulle questioni di mercato”

Ti piace di più una Roma di sciabola o di fioretto?
“Non puoi sceglierlo prima dipende da tanti valori. Amo un calcio offensivo, per questo Fonseca mi ha stregato. Amo un calcio codificato, mi auguro che i tifosi venendo allo stadio si rendano conto che la Roma ha un’identità di calcio”

 

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